Segnalazioni

I volti di Treviso al museo Bailo

Una mostra intrigante e golosa quella che l'amministrazione comunale, uno dei partner del progetto " # NoiSiamoTreviso ", ha voluto ospitare nella sede più prestigiosa, il museo civico Luigi Bailo. 532 fotoritratti , stampati rigorosamente in bianco e nero che, come ha ricordato nella sua prolusione il fotografo Giovanni Vecchiato, anima e "corpo" del progetto, ha voluto riportare alle origini l'arte fotografica, nata per l'appunto come modo di ritrarre le persone in alternativa alla pittura che per secoli ne aveva avuto il monopolio. Il bianco e nero esalta l'immagine facendone scoprire, al contrario del colore, le sfumature più nascoste, quelle che ognuno di noi, posto di fronte all'obiettivo, pensa inconsciamente di riuscire ad occultare venendo invece regolarmente fregato. Uomini, donne, bambini, i volti della Treviso post-Covid che vuol ripartire con rinnovata energia e volontà e con un convinto sorriso di speranza. Qualche "solito noto", certo, come il sindaco Mario Conte, ma in larga maggioranza "sconosciuti" ai media e a tanti trevigiani ma vera anima pulsante della città, quella che il lock-down ha bloccato per un istante ma affatto piegato, ognuno colla propria storia unica e preziosa come il Davide e la Lory anime della Pescheria o l' Ombretta e l' Elena arte e fotografia o il torrefattore migrato decenni fa da Venezia per creare, là dove Sile a Cagnan s'accompagna, miscele sublimi che hanno conquistato l'intera Europa o, infine, l'Angelo dell'Ostiglia, quel "vecchietto" che in silenzio cura la ciclopedonale sin dalla sua apertura facendo pure da guida turistica alle frotte d'escursionisti che vi transitano. Fissare quei volti e cercare di ricordare il chi, il quando, il dove ed il cosa potrebbe essere il gioco più appassionante di questa estate trevigiana.

Vittore Trabucco


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