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L'ultimo miglio della Treviso Ostiglia è oggi l'alcova dei senza dimora

San Giuseppe, area dogana. Al riparo dagli sguardi che non siano quelli del cielo stellato di quest'ottobre caldo e siccitoso un riparo di fortuna è stato creato tra le sterpaglie e le acacie che crescono ai lati delle rampe stradali che conducono all'ecocentro ed al cantiere dell' Ultimo Miglio dell'Ostiglia. Una piccola alcova per quei senza dimora invisibili di giorno e desiderosi, come tutti, di un po' d'intimità la notte con un giaciglio di roba usata e dismessa,un bidone per del fuoco improvvisato a scaldare qualche scatoletta di tonno e fagioli - i resti sono sparsi attorno- una radiolina ed un televisore dal lungo vissuto, indumenti e calzature varie, borsoni per la cerca giornaliera lungo le vie del centro città.

L'ecocentro è lì davanti, il viavai giornaliero di cittadini conferenti e degli uomini di Contarina è continuo ma di questo angolo di degrado e solitudine non s'accorge nessuno. Anzi, succede che pur di evitare la fila qualcuno decida di accostare là e scaricare il proprio pattume senza alcuna remora. "Magari può servire a questi disgraziati", la scusa pronta. Fatto qualche passo infatti trovi un'altro spettacolo di squallida indecenza vicino alla rete plasticata che cinge il cantiere e, alcuni metri più avanti , aldilà della catenella che delimita una delle più vecchie case coloniche del quartiere, edificata ai primi dell'800 ed ora abbandonata e pericolante : decine di sacchi neri ,ricolmi sino a scoppiare , gettati con quel disprezzo per l'ambiente ed il prossimo che pare essere la cifra di questi tempi di fake, post, like e strafottenza selvaggia.


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