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Bergamasche in trasferta di...lavoro a Treviso

TREVISO La pioggia sta ormai facendo sparire lo splendido manto candido che aveva ovattato città e provincia ma uno scampoletto di Natale ci è stato regalato oggi lungo le strade di San Giuseppe e la limitrofa campagna. Un nutrito gregge di Bergamasche, oltre 1 migliaio di capi, si è ordinatamente riversato tra strada dell'Aeroporto e via Boiago per sostare nei campi attorno. Preziosissimo il lavoro di questi ovini che, rimuovendo la cotica prativa invernale, preparano il terreno al risveglio primaverile, apportandovi al contempo, con le loro deiezioni, la migliore e più completa concimazione possbile. La Bergamasca è la razza di pecore più grande al mondo raggiungendo i 90 cm al garrese per un peso di circa 110 kg per l'ariete e 80 kg per la femmina, allevata essenzialmente per la produzione di carne essendo la lana, pur prodotta in quantità elevata, di qualità mediocre. Viene preferita ad altre razze per la sua resistenza ed adattamento alla transumanza tra i pascoli estivi in quota e le pianure dove sverna abitualmente oltrechè per l'ottima carne fornita, circa 75 kg a capo. Il gregge contava pure un centinaio di agnellini, già ben svezzati e pronti, poverelli, per la prossima Pasqua. Davide, il giovane pastore, mi racconta della bellezza della sua vita "nomade", certo non priva di asprezze ma mille volte meglio del lavoro in azienda, ripetitivo ed insoddisfacente, che ha fatto per diversi anni prima di tagliare i ponti e tornare a fare il mestiere di suo nonno nelle valli al confine tra Veneto e Trentino. E lo racconta con un sorriso convinto e disarmante che vale cento conferenze su "giovani ed opportunità di lavoro" facendomi partecipe di una sua passione che mi va a prendere in mezzo ai belati gioiosi degli agnelli e all'abbaiare preciso e perentorio di Melampo e Scintilla i due cani guardiani. E' un esemplare di Naso nero del Vallese, razza antica selezionata fin dal XV secolo, perfettamente adatta alla montagna dove gareggia coi camosci nel salire i pendii più impervi. Ne ha una decina di capi che cura con uno sguardo in più rispetto al resto del gregge. " Sei davvero felice?" domanda stupida assai. Mi addita la sua "Naso nero" e sorride.

Vittore Trabucco


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