Dopo aver, giustamente, celebrato il meretricio, elevandolo a professione, in una mostra sugli antichi mestieri in centro città ecco un altro doveroso tributo ad un "mestiere" che, se non è il più antico del mondo, come si dice sia il primo, senz'altro ne è coevo: la produzione e l'abbandono dell' immondizia. Una pratica diffusissima e trasversale perchè abbraccia sin dalla notte dei tempi tutti i ceti sociali e tutti gli angoli del pianeta che ha resistito, anzi, si è "irrobustita", ad ogni tentativo di reprimerla. Ecco allora aggiornata anche la toponomastica cittadina col "Vicolo ( Troso) Scoasse", che omaggia i protagonisti della "professione" proprio in uno dei loro "luoghi del cuore" a San Giuseppe. La nuova stradina, definita , in modo assai appropriato, itinerario cul-turale , parte ai piedi della rampa sinistra delle due bretelle che da viale della Serenissima conducono al Cerd e si affaccia sull'Ultimo Miglio della ciclopedonale TV-Ostiglia, proponendosi così come amena, suggestiva deviazione per le migliaia di cicloturisti che qui veleggiano tra i marosi dell'oceano d'erba tracimato in questo tratto della ciclovia.. In poco meno di un chilometro, tale la lunghezza del nuovo vicolo, si ammirano collinette, variegate per tipologia e colore, a richiamare, questo pare l'intento di chi le ha costruite, quelle del vicino Montello offrendo pure un'immersione negli afrori che la decomposizione dei materiali crea. Per non dire delle carezze dei nugoli d'insetti come le ormai venete ad honorem "tigre", che qui trovano l'habitat ideale per proliferare. Gli EVI, gli Eco Vandali Insulsi a cui il Troso, anche questo un richiamo alla matrice veneta del luogo, è dedicato, sono così "storicizzati" e vedono premiata la loro testarda, generosa costanza nel lordare l'ambiente intervenendo con un'ammirevole protezza ogni qualvolta ci sia un tentativo di ripulirlo come fu a fine luglio con l'encomiabile intervento di quella ottantina di giovanissimi del movimento dei Focolari.

Vittore Trabucco