Segnalazioni

Zona Rossa sì, ma di vergogna

Siamo a Quinto di Treviso lungo la ciclopedonale TV-Ostiglia all'altezza dell' intersezione con via Boiago. In prossimità del vecchio casello, ben visibiile dalla strada comunale e, purtroppo, da tutti gli escursionisti che scelgono lo splendido tracciato, che dalle rive del Po porta alle sponde del Sile, per una salutare boccata d'aria buona ecco il "regalo", l'ennesimo, degli EVI, gli Eco Vandali Insulsi che, zona rossa o no, riversano le loro sozzerie nei luoghi che più aggradano loro. E l'Ostiglia, sin dalla sua apertura, è uno di questi. Sacconi straripanti di rifiuti d'ogni sorta, segno d'un repulisti orgasmico della propria dimora e, osservando meglio, della propria attività commerciale, orgasmo bissato nel lancio sullo sterrato dell'Ostiglia di fianco al vecchio casello ferroviario. Le sanzioni sono amministrative e nemmeno così elevate come, a mio avviso, sarebbe necessario così questi signori quasi mai pagano risultando assai spesso "irreperibili" .Se Quinto piange, di certo Treviso non ride visto che, infischiandosene dei divieti e, forse per sommo spregio a chi si danna l'anima per ripulire, ecco l'ultimo sversamento di fronte al Card : una serie completa di sedute d'auto e i soliti sacconi neri stracolmi. Sorge spontanea la domanda, sempre senza risposta: ma se avete fatto chilometri per venire qui, al centro di raccolta, perchè non completare l'opera versando negli appositi cassoni invece di insozzare i campi e le rive tutt'attorno? Così oltre al danno, la beffa per tutti i cittadini ligi alle regole e rispettosi del prossimo. Siamo in zona rossa, rossa di vergogna, sentimento che manco sfiora questi delinquenti ambientali e che avvilisce profondamente noi che, a torto o a ragione, consideriamo i luoghi in cui viviamo il "nostro" grande giardino, da coccolare, curare, preservare.

Vittore Trabucco


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