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Treviso-Ostiglia, quattro anni fa l'impresa di Daniele Cesconetto

Si corre sul filo dell'emozione e del rammarico con questo "ricordo", ormai già storia nel suo piccolo: giusto 4 anni fa e per quello che stiamo passando ora, sembra sia trascorso un secolo l'ultra runner Daniele Cesconetto partiva da Ostiglia, in quel di Mantova, nella notte del 6 maggio, per giungere in p.zza dei Signori , cuore di Treviso, nel primo pomeriggio del giorno dopo con una splendida giornata di sole ad accompagnarlo e, lungo il tragitto, tantissime persone ad incoraggiarlo per un'impresa da consegnare alla memoria: aver corso, primo a farlo compiutamente, tutti i 117 km del tracciato dell'ex ferrovia dall'inizio, Ostiglia appunto, città natale di Corneio Nepote in riva al Po, sino al capolinea , Treviso, là dove Sile a Cagnan s'accompagna, come vergò il Sommo Poeta. Un percorso terminato allora solo nella provincia di Padova ed ancora nel libro dei sogni nelle restanti province venete e lombarde. Un''impresa speciale, quella di Cesconetto, non solo per il fine benefico, i fondi raccolti lungo le tappe della sua corsa andarono alla Città della Speranza, benemerita realtà che da più di 20 anni promuove la ricerca medica in campo pediatrico, ma anche per il potentissimo scossone che dava all'indolenza, alle fisime, al "remar contro" che stavano minando nel profondo il progetto della ciclo-pedonale, vera spina dorsale del più ampio progetto regionale Green Tour, verde in movimento, che mirava ad intersecare ben 650 km di percorsi "verdi" tra Veneto, Lombardia e Friuli. Si assisteva impotenti a scempiaggini quali la Noalese-bis, la metro di superficie, l'area dogana trevigiana come divertimentificio permanente con un quartiere,San Giuseppe, carcerato 365 giorni su 365 e via elencando. Pavesato a festa il tratto via dei Brilli-strada dell'Aeroporto, l'unico all'epoca percorribile nel territorio comunale del capoluogo della Marca, il Gaum, Gruppo Amici Ultimo Miglio attese Daniele per salutarlo e per testimoniare con chiarezza a tutti cosa si volesse in realtà. Negli anni seguenti si visse con trepidazione e poi gioia enorme la realizzazione di quel sogno,l'apertura dell'Ultimo Miglio, accompagnando migliaia di cicloturisti e semplici camminatori provenienti da tutt'Europa alla scoperta della città di Treviso e del suo circondario dando indicazioni d'ogni sorta e rifocillando pure chi ne aveva bisogno, tanta era la soddisfazione di stringere amicizie "foreste" . Ed ora il rammarico e l'avvilimento per veder passare lungo il sedime addirittura moto della polizia e gente mascherata ed inguantata piena d'ansia e timore che invece di sorriderti salutandoti, ti scansa, appestati tra appestati, untori tra untori. Mai si sarebbe immaginato una fine così in quell'istante in cui Daniele passava veloce sfiorando i tricolori che garrivano facendogli da ala.

Vittore Trabucco


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