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Treviso Fior...di pane: ecco la festa del pane artigianale

Uno dei primi ricordi nitidi della mia infanzia è un profumo, preciso, ammaliante, caldo ed un sapore nitido, senza retrogusti nè sentori nè note d'alcunchè, tutti orpelli che oggi costumano per "tipicizzare" il racconto di un qualsiasi prodotto alimentare, forse per nascondere la sostanza che manca. Il mio invece era un sapore di buono, semplicemente, che usciva ogni giorno dalla bottega del "fornèr" distante un po' da casa ma che, complice la brezza mattutina, me la faceva sembrare subito al di là del cancello. Succedeva poi, a volte,mentro ero a far la spesa quotidiana, che Lui, vestito di bianco, le mani infarinate, uscisse dal retro per riporre l'ultima infornata nelle ceste di vimini dietro il bancone e, prendendomi in disparte mi mettesse tra le mani una fragrante, calda michetta dicendomi tra il burbero ed il divertito "ciàpa qua fantolìn, fà dò bocòni che cussì te me cressi grando e forte!".

Emozioni, ricordi, profumi che ho rivissuto intensamente domenica scorsa sotto la Loggia dei Cavalieri in centro a Treviso grazie al Gruppo Panificatori della Provincia ed alla loro Festa del pane artigianale giunta alla 4° edizione. Una Loggia brulicante di persone sin dal mattino, curiose e piacevolmente stupite per quei "fiori di pane" frutto dell'abilità artigiana dei nostri panificatori, omaggio a "Fior di città" che in centro vedeva piante d'ogni sorta e colore. Una festa, con attori pure i bravissimi studenti del Centro di Formazione Professionale " Lepido Rocco" di Lancenigo intenti a dar prova delle loro capacità sotto l'occhio attento degli insegnanti accompagnatori e dei maestri fornai , in primis il presidente Maurizio Porato, per ribadire la distanza siderale tra il pane artigianale, quello vero, e i prodotti industriali che il mercato ci propina spacciandoli per quello che non sono, creando confusione e fisime tra noi consumatori che, incredibilmente, li stiamo preferendo proprio perchè inodori, incolori, insapori, dalla consistenza uniforme per nulla fragranti o croccanti.

Sorge allora spontanea la domanda: perchè rinunciamo scientemente ad usare i nostri 5 sensi che ci consentirebbero un facilissimo discrimine tra ciò che giova alla nostra salute e ciò che la danneggia inesorabilmente? Il moltiplicarsi delle allergie alimentari origina proprio da questo insensato atteggiamento. I panificatori artigiani sono da sempre paladini della nostra salute e ciò che sfornano quotidianamente è una vera e propria medicina, gustosa, appagante, salutare. Rinunciarvi, e non ci sono scusanti razionalmente plausibili, è semplicemente delittuoso. Un grazie sincero e di cuore a chi, i nostri fornai, è già all'opera dalle prime ore del giorno per farci trovare, al nostro risveglio, questo autentico, secolare elisir di lunga e sana vita, il pane.


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