Segnalazioni

"Le strade italiane sono simili a percorsi di guerra"

Viviamo ormai in mondo fuori da ogni limite di civiltà e saggezza, un mondo dove non ci si preoccupa più di vivere e far star bene il prossimo. Noi motociclisti ne sappiamo qualcosa. Capita ogni giorno di prendere la propria moto (vale anche per tutti gli altri mezzi) e percorrere strade che sembrano più percorsi di guerra che non strade pulite e sicure: buche, rattoppi, asfalti dissestati, guard-rail pericolosi, mancanza di segnaletica, ponti pericolanti o che addirittura crollino come castelli di sabbia. Questa scarsa manutenzione delle strada, che è ormai diventata quasi una routine, con un grave aumento di incidenti stradali causati, per l’appunto, dallo stato pietoso delle nostre strade; ci porta ad affrontare una situazione da “codice rosso”. Perché allora non mettere nelle liste delle cose fare – per il nostro Stato - degli interventi prioritari al fine di evitare danni così gravi come il recentissimo fatto accaduto a Genova? Da uno studio recente eseguito dal Centro Studi ACI, si legge che esiste una “densità molto elevata di ponticelli, tombini, piccoli e medi attraversamenti idraulici, sovrappassi e ponti. Ad oggi non esiste un censimento di tali opere e, raramente gli enti gestori, se si escludono quelli di livello nazionale (ANAS, Autostrade), sono a conoscenza di quante e quali opere d’arte caratterizzino la rete di propria competenza”. Però esiste anche il rovescio della medaglia, dove, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico – OCSE, sottolinea che l’Italia è uno dei Paesi che spende di più in manutenzione stradale…ma allora dove finiscono questi soldi che noi cittadini siamo obbligati a pagare ad ogni nostro respiro, se poi le province italiane, nel 2017, hanno lanciato l’allarme di allerta sulla carenza di fondi per la manutenzione stradale?


Si parla di