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La strada per la sostenibilità parte da Conte Collalto

L’Azienda Agricola Conte Collalto è una delle più antiche e importanti realtà vitivinicole della provincia di Treviso, protagonista della storia della Marca Trevigiana fin dal lontano 958 quando Berengario II, allora Re d’Italia, affidò all’antenato della famiglia Collalto, Rambaldo I, la Corte di Lovadina con prati, boschi e vigneti. L’azienda è gestita oggi da Isabella Collalto de Croÿ, la quale ha assunto nel 2007 la direzione della cantina e dei vigneti. L’azienda si estende su una superficie di 380ha. di cui 164 coltivati a vigneto (circa 100ha a Prosecco Superiore DOCG) e il rimanente a pascolo e bosco. Collalto lavora esclusivamente uve di sua proprietà ed è la più grande azienda privata, per estensione vitata, nell’area della DOCG del Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene.

Le bottiglie prodotte sono circa 850.000, ottenute esclusivamente da uve dei vigneti di proprietà. Vini molto diversi tra loro, ma accomunati dalla costante ricerca della miglior espressione di ciascun vitigno per ottenere prodotti dall’identità unica. Un’identità che deriva anche dal costante impegno nel campo della ricerca e della sostenibilità: ne sono un esempio il programma di reimpianto dei vigneti al fine di riequilibrare a livello vegeto-produttivo il proprio patrimonio vitato, l’adozione di forme di allevamento della vite meno produttive ma più qualificanti, il progetto di micro zonazione che mira a mappare ogni singolo vigneto in modo da individuare le micro-aree in cui la coltivazione di un particolare vitigno possa dare i risultati migliori. Da sempre l’azienda si dimostra sensibile al tema della sostenibilità, tanto da essersi dotata, già nei primi anni 2000, di un impianto di riscaldamento a cippato per produrre energia termica rinnovabile ottenuta dai residui di potatura dei vigneti. A marzo 2021 è stato riattivato anche un antico maglio per l’energia idroelettrica, che si trova all’interno della proprietà e che, unitamente all’utilizzo della caldaia a cippato, rende l’azienda energeticamente autonoma per oltre il 50% della sua attività.

Altri progetti mirati alla sostenibilità ambientale avviati in vigneto, oltre alla già citata micro-parcellizzazione, sono la lavorazione meccanica del sottofila per escludere il diserbo con il glifosate, la difesa integrata con utilizzo di modelli previsionali e di prodotti per il biocontrollo. Sempre nell’ottica della riduzione dei trattamenti fitosanitari, l’azienda ha costruito, tra i filari, tre pozzi per l’irrigazione di soccorso. Inoltre, sono state installate 3 colonnine meteo nei punti cruciali dei vigneti che, grazie ad un sofisticato software predittivo messo a punto dall’Università di Piacenza, che correla i cicli di incubazione delle malattie funginee con gli eventi meteorici registrati dalle tre capannine meteo, ci permette di effettuare gli interventi di difesa secondo gli standard di sostenibilità del Protocollo SQNPI, l’azienda è certificata dal 2020, e del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene DOCG. Collalto ha aderito anche al progetto Rafcycle, che si occupa del riciclo dei supporti siliconati delle etichette trovando una soluzione sostenibile per evitare il conferimento in discarica o l’incenerimento. Questo ulteriore elemento sposa l’inclinazione aziendale volta al continuo miglioramento del patrimonio ambientale.


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