Segnalazioni

San Giuseppe: un medico per quasi 6000 abitanti

TREVISO Il prossimo 31 agosto la dottoressa Bellon, medico di base a San Giuseppe, andrà, sponte sua, in pensione lasciando il quartiere, che recentissime statistiche annoverano tra le pochissime zone cittadine con un incremento di popolazione, con 1 solo medico per quasi 6000 abitanti. Medico tra l'altro "massimalista", vale a dire col suo plafond di assistiti , 1500 totali con deroga sino a 1800 secondo il dettato regionale, completo. Ergo, come scritto nella letterina dell'ULS trevigiana recapitata in questi giorni agli assistiti della dott.ssa pensionanda, i medesimi dovranno provvedere a trovarsi un altro archiatra e di corsa. Quale il problema allora che sta agitando e sconvolgendo i sonni di queste persone visto che, parola di ULS, nel comprensorio di cui il mio quartiere fa parte ci son ben altri 10 medici disponibili? Semplice! Per recarsi da uno di questi, tra l'altro dopo essersi recati agli uffici di Borgo Cavalli per accedere all'elenco ed eventualmente fare la scelta, debbono imbarcarsi in una transumanza che, per pensone anziane con difficoltà di deambulazione, di orientamento e con il carico di tutte le patologie tipiche dell'età, è davvero una scalata alla nord dell'Eiger. Solo per andare a S.Angelo, Canizzano o S,Liberale debbono prendere almeno 2 autobus ! Figli, parenti,conoscenti,patronati, come si suggerisce per un aiuto? Un palliativo, non la soluzione. Sono spesso, queste persone, sole, che abbisognano di avere i servizi, essenziali come quello dell'assistenza sanitaria, a portata di mano, pardon, di..piede. Pochi passi per loro sono già chilometri! Resta, quando accadono fatti così, un'interrogativo su tutti: , ma con tutti i convegni, simposi, tavole rotonde,commissioni sull'aumento progressivo di individui della terza età succedutisi in questi ultimi decenni e con le tonnellate di pubblicazioni, report statistici, tesi di laurea ci riduciamo, quando un medico va in pensione, ad una letterina d'invito "a provvedersi"? La mia vicina di casa, la carissima Argìa, 102 anni, agitando in una mano la lettera dell'Uls e con l'altra stringendo la mia con la forza di una vita di fatica contadina, lo sguardo fisso su di me mi chiede di continuo= " e 'desso?". Ed io quest'ansia, questa paura la rivolgo a chi può e deve rispondere e provvedere: " e 'desso?".


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