Segnalazioni

Ricordi e commozione ai funerali laici di Mario Albanese

TREVISO Si sono svolti martedì 19 giugno nella Casa dei Gelsi, in un clima di intensa partecipazione e commozione, i funerali laici di Mario Albanese. La sala dell’Hospice era gremita di amici, familiari e ammiratori. Ha condotto la cerimonia Ivonne Tordini, presidente del Gruppo Anziani Treviso, quartiere San Liberale, dove Mario aveva vissuto per tanti anni. L’intervento iniziale è stato dell’artista e poetessa Carla Povellato, direttore della redazione di “El Sil”, periodico del circolo “Amissi de la Poesia” di Treviso, che ha letto alcune composizioni sue e di Albanese, di cui aveva presentato lo scorso anno un libro nella Sala dei Brittoni. Hanno poi preso la parola Luigi (Gigi) Pasqualon, storico presidente della Confesercenti, amico della famiglia e, come Albanese, nato nel quartiere cittadino di San Nicolò. Un paio di persone del pubblico hanno ricordato il periodo eroico trascorso da Mario Albanese nel suo studio di via Manin, all’inizio degli anni ’70, quando era anche rappresentante per Treviso delle “mitiche” Zenith, le indistruttibili macchine fotografiche provenienti dall’Unione Sovietica. Sono state pure ricordate le figure di Adriano Favaro che ha voluto con lungimiranza acquisire per il FAST (Foto Archivio Storico Trevigiano) parte del fondo fotografico di Albanese; fondo studiato da Paola Gobbetto per la sua tesi di laurea a Ca’ Foscari con il prof. Alberto Prandi. Dalla tesi prese corpo, in seguito, il bel libro sui Ragazzi di via Bison, edito dall’Istresco nel 2014. E proprio “un ragazzo di via Bison”, Ivano Zanatta dell’Anpi, ha ricordato con commozione episodi e aneddoti dell’infanzia vissuti con Mario Albanese in quel grande spazio libero e naturale, fra il Limbraga e lo Storga, ora inesorabilmente urbanizzato. In chiusura, Gianpier Nicoletti dell’Istresco ha portato il saluto e le condoglianze alla famiglia a nome del presidente prof. Amerigo Manesso impegnato come commissario d’esame. La salma di Albanese è stata trasportata per l’inumazione nel cimitero maggiore di San Lazzaro.


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