Segnalazioni

Comitato per la Tutela delle Grave di Ciano: "Invitiamo l'assessore Bottacin e le autorità competenti ad un confronto"

"Siamo molto perplessi dall'analisi dell'Ass. Bottacin che continua ad invitare chiunque ne abbia voglia a produrre un piano alternativo in 2 mesi e con fondi propri (la scadenza che ha dato è per il 19 febbraio 2020) circostanziato di calcoli, cifre, etc. etc... quando la Regione Veneto ci ha messo più di 30 anni per fare un Piano Stralcio con i soldi della Comunità. Siamo allibiti dalla poca trasparenza dimostrata dai vari enti, un giorno sì e uno no sbucano nuovi documenti che smentiscono quello che loro hanno detto pochi giorni prima; se sono veramente trasparenti che pubblichino la lista di tutti gli atti e i documenti che trattano questo argomento, con tutti i riferimenti per poterli visionare. Che l'assessore ci spieghi perché in un articolo del 09.12 affermava "non lo dico io ma il Piano Stralcio per la sicurezza idraulica del medio e basso corso del Piave pubblicato sulla GU del 29 gennaio 2010"... peccato che nel Piano Stralcio approvato nel 2010 non si afferma che la sede più idonea per le casse di espansione siano le Grave di Ciano bensì si indica come migliore sede Ponte di Piave. Che ci spieghi perché in un altro articolo affermi che nell'Ordinanza 3906 del 13 novembre 2010 (che, essendo del Presidente del Consiglio dei Ministri, utilizza per scaricare l'onere della decisione da Venezia a Roma...) sia citata la frase da lui riportata "nel frattempo tra gli invasi di laminazione previsti una posizione di priorità va riservata alle casse di espansione nelle Grave di Ciano con un volume di accumulo, dell'ordine di 35-40 milioni di m cubi"... questa frase nell'OPCM non è assolutamente presente, bensì la troviamo nel Piano delle Azioni e degli Interventi di mitigazione del rischio idraulico e geologico approvato a Venezia il 30 marzo 2011 a firma del Governatore Zaia. La cosa più scandalosa è che nella citazione della famosa frase virgolettata di cui sopra ci si dimentica di dire che dopo la parola Ciano, in piccolo c'è il numerino 13, che sta per nota 13 che esplicita: cfr paragrafi 3.3.4 e 3.4.1.1 del Piano Stralcio per la Sicurezza idraulica del medio e basso corso del Piave, dove si indica espressamente che la soluzione più idonea è per l'appunto Ponte di Piave e non Ciano. Oltretutto uno dei parametri utilizzati per individuare e classificare i vari siti era l'aspetto economico e Ciano occupava la seconda posizione perché si attribuiva un ricavo dalla ghiaia pari a 33,6 MLN di euro risultante così più conveniente economicamente rispetto a Ponte di Piave dove non serve scavare. Quindi ora, a maggior ragione e come affermato dall’Ass. Bottacin stesso che dichiara la ghiaia non più un ricavo ma un costo, Ponte di Piave dovrebbe essere la prima scelta. Se aggiungiamo che le Grave di Ciano sono Siti Rete Natura 2000 mentre Ponte di Piave non lo è, per la Direttiva Europea Habitat (che, guarda caso, misteriosamente nel Piano Stralcio non viene messa tra le Direttive di cui tener conto) il sito di Ciano può essere utilizzato se non ci sono soluzioni alternative, in questo caso Ponte di Piave risulta essere addirittura la miglior scelta. Chiedo, in nome della trasparenza, di produrre l'atto, o il documento, o lo studio di fattibilità, o il Piano Stralcio... in cui siano indicate le motivazioni tecniche, ambientali, economiche per cui la scelta del sito più idoneo sia passata da Ponte di Piave alle Grave di Ciano. Come Comitato ribadiamo la nostra posizione: chiediamo che l’Autorità di Bacino competente faccia uno Studio di riqualificazione di tutto il Bacino Idrografico del Piave individuando gli adeguati interventi secondo le ultime Direttive Europee evitando al massimo ulteriori opere di cementificazione indipendentemente dal sito individuato. Nonostante le minacciose dichiarazioni dell’Ass. Bottacin …”ricordo a tutti che chi ostacola un intervento che i tecnici hanno definito il più efficace, se ne assume le responsabilità in tutte le sedi”… noi siamo pronti ad un confronto e ad un dialogo costruttivo e trasparente con gli organi competenti qualora vogliano invitarci attorno ad un tavolo, mettendoci a disposizione tutta la documentazione esistente al riguardo. Cosa che hanno evitato di fare all’incontro di Venezia con i Prefetti, Regione, Autorità di Bacino e Sindaci".

Il presidente del Comitato Franco Nicoletti


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