Segnalazioni

Il bio-meleto dell'Ultimo Miglio della Treviso-Ostiglia

La prima domenica d'ottobre ha stuzzicato la curiosità dei tanti escursionisti che ormai han preso come loro "itinerario del cuore" la Strada del Respiro, vale a dire la ciclopedonale Ostiglia che si snoda per quasi 130 km portando dalle rive del fiume di sorgiva più lungo d'Europa, il Sile, a quelle del fiume più lungo d'Italia, il Po , per la comparsa, lungo il suo Ultimo Miglio, di un singolare foglio cartonato appeso lungo quel balsamico Bosco Lineare che l'abbraccia da ambo i lati con la sua provvidenziale e ristoratrice ombra che recitava: "il piccolo meleto che avete di fronte è piantumato con specie scelte per la loro naturale resistenza alla ticchiolatura - una delle più insidiose e devastanti patologie per questo tipo di frutta (n.d.r.) - per cui non abbisogna di trattamenti anticrittogamici massivi ma solo di trattamenti -insetticida fatti con metodo biologico usando specifici batteri. Certo, il prodotto non è sempre conforme a quanto richiesto commercialmente ma in questo modo si salvaguardia l'ambiente lungo l'Ostiglia". E, aggiungo io, la salute di chi va a consumare questi frutti deliziosi. "Il prodotto" prosegue il foglietto "se di seconda scelta, viene trasformato in succo di pura mela 100% che trovate qui vicino. Spero di aver fatto una buona scelta. firmato -il contadino-" E quel meleto, che i più attenti tra gli escursionisti già da tempo ammirano, essendo stato una ventina d'anni fa, pur piccolo, tracima di frutti e profumo: una sorta di lembo di Val di Non o Val Venosta appena fuori le mura del centro storico di Treviso. Singolare pure la storia del "contadino" in questione. Paolo, questo il suo nome, lasciò a suo tempo il posto di capo-meccanico della squadra corse dell'Aprilia per ritornare tra i campi, qui a San Giuseppe, iniziando un'avventura faticosa ma che sta dando pian piano soddisfazioni meritate e, come per il suo meleto, frutti copiosi.


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