Salute

Conegliano, al Centro di Medicina il nuovo mammografo "intelligente"

Esame meno doloroso e diagnosi più precise, investimento di 250mila euro per l'azienda trevigiana

Un ulteriore passo in avanti nella diagnosi precoce del tumore al seno la Senologia diagnostica del Centro di medicina lo ha fatto dotandosi dell’innovativo mammografo 3d con Tomosintesi smartcurve, l’ultimo ritrovato della tecnologia oggi disponibile.  Un’apparecchiatura in grado di effettuare mammografie a risoluzione ancora più elevata rispetto al modello precedente e, grazie ad un particolare dispositivo, alleviare il dolore dell’esame e renderlo così più fruibile dalle donne. Questa apparecchiatura, che ha richiesto un importante investimento (250 mila euro), arriva a potenziare un Servizio a cui si rivolgono donne provenienti da tutta la Marca trevigiana.  La presentazione questa mattina presso la sede di Conegliano del Centro di medicina (viale Venezia 87/A), città dove nel 1982 è nata questa rete di strutture sanitarie private e convenzionate oggi unite in un unico Gruppo, presente in modo capillare sul territorio veneto, 7 province su 7, e ora anche a Pordenone. Al taglio del nastro presenti il sindaco di Conegliano Fabio Chies, il delegato della provincia di Treviso Leopoldino Miorin, la consigliere regionale Sonia Brescacin, gli assessori comunali Floriano Zambon e Sonia Colombari e diverse rappresentati delle Associazioni del sociale e culturali locali, oltre alla Equipe di radiologi e senologi del Centro di medicina.

Il nuovo sistema si qualifica sia per l’altissima risoluzione (dimensione del pixel di visualizzazione pari a 70 micron) e per la velocità (appena 3,7 secondi). Inoltre, presenta un set di piatti di compressione dedicati ed altamente ergonomici (smart curve), dal design unico, che favoriscono la distribuzione uniforme della compressione sul seno e la riduzione della trazione cutanea alla parete toracica, con aumento del comfort e riduzione dolore e ansia da parte della paziente. La mammografia 3D con Tomosintesi è già un esame molto approfondito. Riducendo  gli artefatti da sovrapposizione, infatti, consente un'analisi più accurata della struttura del seno con una dose di radiazione ampiamente entro i limiti standard riconosciuta come accettabile. La Tomosintesi migliora l'individuazione delle patologie (opacità sospette e distorsioni della struttura) riducendo accertamenti strumentali invasivi. La nuova tecnologia migliora i benefici della Tomosintesi con una definizione che consente di visualizzare dettagliatamente lesioni e calcificazioni, anche le più tenui, migliorando la percezione della zona sottocutanea, senza compromettere i tempi di scansione e la quantità di dose erogata, migliorando l’accuratezza diagnostica per seni di qualunque dimensione e densità. Negli ultimi anni si registra un incremento del rischio nella fascia 35-40. Per questo la tecnologia sempre più all’avanguardia viene in aiuto allo specialista. Per una diagnosi precoce più efficace va inoltre sottolineata l’importanza del protocollo gold standard, che prevede nell’unica seduta la mammografia e l’ecografia mammaria, con visita da parte dello specialista (esame clinico strumentale delle mammelle). Questo è al momento il protocollo  più efficace per una prevenzione completa. 

I NUMERI DEL TUMORE AL SENO IN VENETO – In Veneto ogni due anni si ammalano di cancro circa 31.400 persone, per la precisione sono 31.393. E' la stima fornita dal Registro Tumori del Veneto con riferimento al biennio 2014-2015 (coprendo per la prima volta l’intera popolazione regionale interessata). Il numero medio annuo di tumori maligni diagnosticati vede un’incidenza maggiore nei maschi, con 16.423 casi, a fronte di 14.970 delle donne. In generale l’incidenza media è di 637,1 casi ogni 100 mila abitanti. Al primo gennaio 2016 i casi di tumore complessivamente diagnosticati in Veneto erano 277.038, 127.368 nei maschi, 149.670 nelle donne. Tra le donne il tumore più frequente è quello alla mammella che arriva al 32% (4.780 casi). Nelle donne sotto i 40 anni il tumore alla mammella raggiunge la percentuale del 41% che scende al 24% nelle over 70. Un dato importante riguarda la sopravvivenza media al tumore a dieci anni dalla diagnosi, che nelle donne è al 60,6% (nel 1987 era poco sopra il 45%).


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