Politica

Tamponi rapidi, Rachele Scarpa: «Solidarietà a Crisanti, fatti gravi»

La deputata trevigiana del Partito Democratico commenta l'inchiesta di "Report" sulla sanità veneta durante la seconda ondata Covid: «Depositerò un’interrogazione parlamentare al Ministero della Salute»

Rachele Scarpa

«Voglio esprimere solidarietà al professor Crisanti: se fosse confermato quello che appare, ovvero un contesto dove medici e scienziati sono oggetto di articolati piani per screditarli, delegittimarli e “prenderli di mira” per “farli schiantare”, sarebbe ovviamente una cosa di assoluta gravità. La scienza e la ricerca, specie in campo medico, devono essere libere». A dirlo è Rachele Scarpa, deputata del Partito Democratico, dopo l'inchiesta sui tamponi rapidi andata in onda nella puntata di lunedì 2 gennaio su "Report". «La politica e le istituzioni devono far tesoro delle indicazioni che da esse provengono. Se in Veneto si è fatto il contrario di certo si è agito contro i veneti, e non solo contro una persona. Auspichiamo che la magistratura faccia piena chiarezza il prima possibile.Per quanto mi riguarda depositerò un’interrogazione parlamentare al Ministero della Salute per chiedere cosa intenda fare per fare chiarezza e assicurare ai cittadini veneti che la salute pubblica venga tutelata al massimo in ogni ambito»

Matteo Bellomo, Segretario provinciale del Pd di Venezia, aggiunge: «Che in Veneto si siano utilizzati, durante la seconda ondata di Covid, i cosiddetti tamponi rapidi per lo screening nelle case di riposo e negli ospedali, nonostante lo studio del Professor Crisanti e le indicazioni fornite nel bugiardino dalla stessa casa produttrice in assenza di test maggiormente probanti, costituirebbe, se accertato dalla Magistratura, un fatto di una gravità inaudita, un tradimento dei veneti e uno schiaffo alle tante vittime. Venire a conoscenza di intercettazioni, poi, che esisterebbe un sistema per screditare e intimidire le voci contrarie alle decisione della Regione Veneto, rappresenterebbe la negazione stessa del rapporto di fiducia che deve intercorrere tra Amministratori e Cittadini. Speravamo, e speriamo ancora, che la “bestia” - l’organizzazione mediatica messa in piedi da Matteo Salvini per intimorire gli avversari politici e orientare il dibattito pubblico, attraverso migliaia di commenti, post e gruppi social - fosse una pratica  passata. L’augurio, nel confermare piena gratitudine e solidarietà al Prof Crisanti, è che gli Inquirenti possano chiarire pienamente quanto accaduto, si accerti che non c’è nessuna “nuova bestia” e che le nostre istituzioni possano recuperare piena onorabilità. La politica, in questo senso, ha il dovere però di fare le propria parte fino in fondo senza contraddizioni, battute o frasi di circostanza».


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