Politica

Transizione tra mondo scuola e lavoro, Donazzan: «Dobbiamo dare opportunità a 100mila giovani»

L'assessore regionale: «Si rende necessario lavorare attraverso la collaborazione e la cooperazione tra pubblico e privato, tra sindacato e imprese»

“Il rapporto con la UIL è sempre stato improntato, come riconosciuto dal segretario Toigo, sul rispetto delle persone e dei ruoli. A ciascuno il compito di cercare di migliorare il mondo che abbiamo attorno a partire dall’esigenza primaria delle persone sulla qualità del lavoro. Nella UIL abbiamo trovato, da assessore regionale al lavoro insieme all’Unità di Crisi regionale, una sponda validissima nella gestione delle crisi. Molte di queste oggi fanno parlare di modello veneto e possiamo definirle ‘risolte’ perché vi è stata un’attestazione di responsabilità da parte del sindacato, della Uil nello specifico, per cui si è sempre guardato alla continuità d’impresa e, contemporaneamente, alla difesa dei lavoratori”. Lo ha detto l’Assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan, intervenendo oggi pomeriggio per portare i saluti in occasione dell’apertura del 1° Congresso Regionale UIL Veneto che si sta svolgendo presso villa Foscarini Cornaro di Gorgo al Monticano.

L’Assessore regionale ha ascoltato con attenzione la relazione del segretario regionale Roberto Toigo, e commenta alcuni aspetti salienti del lungo intervento che ha messo in luce l’attuale situazione del mondo del lavoro in Veneto. “Il segretario ha fatto un passaggio specifico sulla questione rilevante dei giovani e della transizione tra mondo della scuola e lavoro, richiamando ad una valorizzazione del personale della scuola e della formazione, che deve sapere parlare di più di cultura del lavoro – sottolinea Donazzan -. È un passaggio particolarmente significativo per me, avendo indicato nella legge del 2017 sul sistema educativo del Veneto l’inserimento della materia specifica cultura del lavoro, che la Uil ha messo al centro anche della relazione”.

Nel suo intervento l’Assessore Donazzan si è infine soffermata sull’attualità politica. “Penso che la crisi del Governo Draghi vada riportata ad una questione piuttosto primaria in Italia che è quella del continuo cambiamento di governi – osserva -. Ma quello che possiamo fare, nei rispettivi ruoli, è continuare a governare il Veneto per come siamo stati capaci di fare con il rispetto delle parti sociali, con l’ascolto reciproco e con le azioni, che, per quanto riguarda le politiche del lavoro e della formazione, sono state improntate sulla transizione dei mestieri, dei lavori, delle competenze”.

“Ancora oggi dobbiamo affrontare il tema che, ahimè, sono fuori dal mercato del lavoro – conclude Donazzan – stiamo parlando in Veneto di 100.000 giovani, i NEET, che non lavorano, non studiano e non sono inseriti in percorsi di formazione, che non si attivano. Così come abbiamo 30 tavoli di crisi che vanno accompagnati e non possiamo farci prendere dalle tifoserie pro o contro Draghi. Dobbiamo invece continuare a lavorare per come siamo stati capaci di fare in questi anni: attraverso la collaborazione e la cooperazione tra pubblico e privato, tra sindacato e imprese, dentro le scelte delle decisioni per il bene del Veneto”.


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