Politica

Scuola Anna Frank: «Il sindaco non lasci i genitori nell'incertezza»

Daniele Ceschin di Democratici per Mogliano: «Bortolato deve dire se ha un'alternativa in programma, perché nessun iter per la chiusura dell'istituto è irreversibile»

La scuola Anna Frank

«Sono costretto, mio malgrado, a tornare sulla questione della chiusura della scuola primaria Anna Frank di Mogliano Veneto. Mio malgrado, perché il sindaco Bortolato, ormai prigioniero delle sue bugie, mi chiama ancora in causa citando alcune mie parole pronunciate nel consiglio comunale del 30 settembre scorso. Parole estrapolate da un discorso più ampio, come la registrazione video può facilmente documentare». A dirlo è Daniele Ceschin di Democratici per Mogliano.

«Dunque, durante la precedente Amministrazione non era stato avviato alcun percorso formale (leggi: nessuna delibera e nessun atto d’indirizzo) per la chiusura della Frank - continua Ceschin - Nel febbraio del 2019 il sindaco Arena e il sottoscritto, nell’ottica di una razionalizzazione dei plessi scolastici, avevamo iniziato un percorso di trasparenza e di verità con i genitori della Frank e della Verdi, i docenti, il presidente del Consiglio d’Istituto e la dirigente scolastica Susanna Picchi prospettando una chiusura della scuola nel medio periodo in base: 1) al calo demografico; 2) alla vetustà dell’edificio; 3) alla presenza di altre due scuole primarie a poche centinaia di metri (Olme e Valeri); 4) alla disponibilità di cinque aule (già pronte, non in costruzione) presso la scuola Verdi che avrebbero consentito il trasferimento delle classi della Frank senza mettere in discussione la continuità scolastica».

«Un percorso che si era limitato a due incontri informativi con numeri e progetti alla mano e al quale l’attuale sindaco in campagna elettorale si era opposto - chiosa Ceschin - Quindi il sindaco Bortolato non si è trovato “nel mezzo di un iter avviato” né tantomeno di un iter “vicino alla conclusione” come afferma da tempo e ha ripetuto anche ieri. Un percorso quindi per nulla irreversibile, visto che nessuna decisione era stata presa. Un percorso che lui non si è limitato a riprendere, ma che dall’autunno del 2019 ha portato avanti con tenacia legandolo alla nuova sede del corpo intercomunale di polizia locale. Una decisione, questa, che il sindaco, a domanda precisa, ha comunicato in consiglio comunale il 30 dicembre 2019 e che, lo scorso agosto, ha trovato il primo atto formale con l’affidamento di uno studio di fattibilità».

«Ma nel frattempo è arrivata una pandemia mondiale. Un evento che costringe qualunque amministratore di buon senso non tanto a cambiare idea, ma a guardare il mondo con occhi diversi, rovesciando quelle che sono le priorità. Dopo lo scoppio della pandemia la mia posizione sulla Frank è ben nota. Dall’inizio dell’estate l'ho espressa più volte in consiglio comunale (anche il 30 settembre), sulla stampa, alle maestre e ai genitori dei bambini della Frank. Una posizione figlia dei numeri (tutti i numeri), di situazioni che sono mutate (l’avvio quest’anno di un indirizzo della Montessori nelle aule della scuola Verdi e che nel nostro intento erano destinate a ospitare le classi della Frank) e soprattutto dell'emergenza sanitaria che stiamo attraversando. Quindi il sindaco non può far finta di non conoscerla» dichiara Ceschin.

«Oggi la didattica in presenza (perché questo è l’obiettivo che tutti dobbiamo perseguire) impone regole ferree per tutelare la salute dei nostri ragazzi e quindi la necessità di nuovi spazi. È così oggi e lo sarà anche alla fine della pandemia. Lo dico non solo da amministratore, ma soprattutto da insegnante che quotidianamente vive il mondo della scuola. Oggi a Mogliano ci sono delle classi dislocate nelle mense e negli androni e altre in locali presi in affitto dall’amministrazione comunale. Oggi a Mogliano sono sacrificate tutte le aule dedicate ai laboratori e ai percorsi di recupero e di inclusione e tutti i luoghi di socialità dei nostri bambini e ragazzi. Oggi le scuole di Mogliano hanno “fame” di spazi - afferma Daniele Ceschin - Per tutti questi motivi un edificio scolastico ora, in questa fase, non può essere chiuso, soprattutto in assenza di un’alternativa valida e di rilevanti investimenti sugli edifici scolastici che, purtroppo, non si vedono all’orizzonte. Investimenti che noi, nella precedente amministrazione, avevamo operato, ad esempio, attraverso il reperimento di un contributo per la riqualificazione del plesso della Verdi che è ora in corso».

«Visto che le iscrizioni per il prossimo anno scolastico sono alle porte, va data subito una risposta chiara sia ai genitori che alle insegnanti della Frank che non possono rimanere ancora nell’incertezza. Se il sindaco, come pare di capire dal suo ultimo post, ha una possibile soluzione per tenere aperta la Frank o delle alternative valide, lo dica subito. Non una soluzione tampone o delle alternative provvisorie per uscire dalla buca in cui si è cacciato, ma in grado di garantire ciò che la comunità educante di Mogliano chiede da tempo. Fosse toccato a noi governare, ci saremmo fermati molto prima, risparmiando alla città le tensioni di queste settimane con tutte le parti in causa. Tensioni sgradevoli, dal momento che oggi le scuole hanno già i loro problemi. Di certo le cinque classi della Frank non possono rimanere anche il prossimo anno nei locali della scuola Valeri: una soluzione provvisoria che non deve assolutamente diventare definitiva». 

«Lo dico ancora più chiaramente: nessun iter per la chiusura della scuola Frank è irreversibile. Non lo era un anno fa e non lo è nemmeno ora nel mezzo di una pandemia che costringe le scuole a cercare nuovi spazi e magari a non vedersi chiusi quelli esistenti. Quindi il sindaco, se vuole, può ancora fermarsi. Servono soldi, è vero, ma serve anche coraggio. E serve riconoscere nella scuola una priorità educativa e sociale, non un insieme di edifici comunali da riempire. Il sindaco ieri ha ricordato le tante risorse destinate alle scuole nel 2020. Tuttavia, e non è la prima volta, si è dimenticato di dire che erano per lavori in gran parte già progettati e con soldi già messi a bilancio dalla precedente amministrazione. Pazienza. Mi conforta però sapere che ormai i moglianesi conoscono la verità».


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