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La resistenza, l'amica Tina Anselmi, il lavoro a 11 anni: Francesca Meneghin si racconta

A Vittorio Veneto la conoscono tutti. Francesca Meneghin rappresenta la storia di questa comunità, dove è nata nel 1927 e dove ancora vive, a pochi passi dal Museo della Battaglia. La sua è una storia di impegno sociale a tutto tondo. Operaia, partigiana, fondatrice della Cisl di Treviso, politica. Sempre in prima linea nelle battaglie sociali per elevare i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, degli uomini e delle donne.

A Francesca Meneghin è dedicato l’evento di presentazione del libro sulla sua storia, pubblicato dalla Cisl, curato dal professor Mauro Pitteri, titolato “La ragazza della bandiera, Francesca Meneghin e il Libero Sindacato”. Il libro sarà presentato sabato 9 ottobre alle 10.30 nell’Aula Magna del Seminario Diocesano di Vittorio Veneto. Interverranno, oltre alla storica sindacalista, Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl Belluno Treviso, Mauro Pitteri, autore del libro, don Giampietro Moret, già responsabile della Pastorale sociale del Lavoro della Diocesi di Vittorio Veneto e Pier Paolo Brescacin, direttore scientifico dell’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea del Vittoriese (ISREV). L’evento è patrocinato dal Comune di Vittorio Veneto e dalla Provincia di Treviso.

Una vita dedicata al prossimo, quella di Meneghin. A 11 anni è operaia alla Bacologica Sbrojavacca, poi in una fabbrica di campanelli per biciclette ed infine al Lanificio Cini. Durante il fascismo, che le assassina tre cugini, porta i messaggi della Resistenza vittoriese per le case. Alla Liberazione conosce Tina Anselmi con cui – come ha ricordato al Presidente Mattarella in occasione del 25 Aprile 2019 – rimane in strettissima amicizia e condividendo battaglie sociali e politiche.

Nel 1947 è nella Corrente Sindacale Cristiana della Cgil e quindi fondatrice della Cisl di Treviso nel 1950. Nel 1957 è la prima donna della Cisl ad assumere l’incarico di responsabile territoriale (Vittorio Veneto). Un impegno sindacale che si conclude a fine degli anni ’60 con il passaggio al patronato INAS dove otterrà importanti riconoscimenti previdenziali per i minatori e quindi al pensionamento. Francesca Meneghin ha sempre mantenuto anche un profilo politico partecipando a tutto il percorso storico della Democrazia Cristiana, ricoprendo diverse cariche consiliari nella sua città di cui, tra l’altro, è stata anche presidente della Casa di Riposo.

«Francesca Meneghin - spiega il segretario generale della Cisl Belluno Massimiliano Paglini - ha combattuto la dittatura - quella vera, non quella che qualche facinoroso definisce come ‘dittatura sanitaria’- partecipando attivamente alla Resistenza del Vittoriese come portavoce, è stata amica intima di Tina Anselmi e fondatrice delle Acli, della Libera Cgil e poi della Cisl a Treviso, assieme a due colonne della storia della nostra Unione sindacale: Lorenzo Cadamuro e Antonio Marta. È un esempio per tutta la Cisl, dalla sua biografia emerge la necessità che si mettano sempre in rapporto le nostre riflessioni e le proposte con le persone che vivono in presa diretta la loro condizione umana e di lavoratori, e i cambiamenti che attraversano e stravolgono l’economia. È questa l’essenza della rappresentanza, il futuro a cui dobbiamo guardare. Le sue battaglie della fine degli anni Quaranta sulla parità di trattamento salariale delle donne e sull’applicazione del contratto nazionale che veniva aggirato costituendo false cooperative, sono istanze che, seppure declinate in modo diverso e con tutele costruite nel tempo, rimangono di grande attualità. Così come rimangono di grande attualità le risposte alla crisi del tessile, delle bacologie di quegli anni, dovute a “fattori interni come la scarsa innovazione, ed esterni, la concorrenza asiatica” - si legge nel libro -, risposte che passavano per la moderazione salariale e la riqualificazione del personale ovvero attraverso la riconversione di un settore industriale. Francesca in un recente incontro ha ammonito i sindacalisti in sala a “non scoraggiarsi per le fatiche della riconversione industriale, lei stessa aveva assistito al dramma di centinaia di filandiere licenziate aiutandole ad imparare un nuovo mestiere».

Ingresso con prenotazione obbligatoria e Green Pass. Prenotazioni: 0422 585811 e ust.belluno.treviso@cisl.it. L’evento sarà trasmesso in diretta da La Tenda TV e sul canale Youtube e la pagina Facebook della Cisl Belluno Treviso.


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