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Maura Mattiolo. Il colore racconta...

MAURA MATTIOLO
Il colore racconta ...
a cura di Roberta Gubitosi

3 dicembre 2021 – 31 gennaio 2022
Inaugurazione venerdì 3 dicembre ore 17:30

Il percorso di Maura Mattiolo si sviluppa all’interno di una ricerca pittorica capace di esprimere una “visione informale della realtà”, generata dalla continua tensione tra figurazione e astrazione.
L’artista rievoca esperienze, sensazioni visive, forti emozioni attraverso l’agire pittorico e riesce a cogliere nel fluire della memoria l’essenza del ricordo, l’estrema immagine emozionale. Strutture portanti di tale sintesi sono il colore, che genera la forma, e il segno, che diviene traccia concettuale. I frammenti di disegno che delineano a tratti veloci i corpi, le barche, gli alberi, le case richiamano alla mente solo l’idea dei diversi elementi e mai indugiando sui dettagli descrittivi. Libere da qualsiasi contestualizzazione spaziale e temporale, le immagini vivono all’interno dell’opera come intima traccia del sentire dell’artista.
L’aspetto narrativo è riservato alle campiture di colore che possono “raccontare”. Il colore infatti è steso attraverso veloci e istintive spatolate che trascinano la materia sulla tela per creare infinite varietà tonali e riflettere la forza e l’esuberanza emotiva del ricordo.
I rossi, i blu e i gialli hanno uno sviluppo narrativo attraverso i loro movimenti, le densità, le trasparenze e i contrasti. L’immediatezza del gesto di Maura Mattiolo da voce alla materia, così che “Il suono più bello è sentire la spatola che trascina il colore sulla tela”.
Tuttavia l’atto creativo matura lentamente nell’interiorità, per poi emergere con forza, spinto da un urgenza emotiva che induce l’artista a liberare la gestualità in un’azione immediata e istintiva. Così nascono opere quali Ballare piano in controluce, Con i sogni nel cuore, Il passo del vento, Estasi, dominate da un dinamismo carico di sensazioni.
Emerge una pittura capace di condensare in se stessa l’essenza dell’esperienza colta nell’immediatezza del gesto. Le figure appaiono sagome metafisiche che a stento si distinguono nell’evolversi deciso delle direttrici e delle linee di forza. Allo stesso modo le strutture di esotiche architetture riemergono e invitano l’osservatore in un viaggio immaginario dalla veneziana San Marco conduce alle forme orientali della Santa Sofia di Istambul o delle moschee.

Roberta Gubitosi


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