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Da Mondadori la presentazione del libro "Quattro passi, un respiro" di Elia Zordan

Una piccola città veneta, Portogruaro. Biagio, un ragazzo normale con una vita del tutto normale. Il liceo, i primi amori, il Natale con i Nonni, il cagnolino Pollice. E poi Trieste, l’Università, la vita cambia. Trieste- Portogruaro, Portogruaro-Trieste, la tratta in treno che scandisce tutti i fine settimana di Biagio durante i primi due anni universitari. Biagio che fallisce e ripiega su Biologia e poi finalmente iscritto a Medicina. Il tempo gli servirà per conoscere sé stesso e chiedersi quali sono i suoi veri desideri. E’ capace di amare? Perché si sente “mancante”? Biagio e Mara, il primo vero amore che ha lasciato andare via. Prima ancora Elena. E poi genitori e nonni, i depositari di un affetto che quasi spaventa per quanto è puro e disinteressato. Lucia, l’amore “ingannevole” conosciuto a Trieste. Barbara, l’avventura. Biagio che si allontana dalle relazioni primarie per diventare l’uomo che sente essere. E’ la strada giusta? Oppure per diventare adulti bisogna riconciliarsi con il cuore e gli affetti? Un romanzo dai toni intensi sull’educazione sentimentale di un giovane uomo. Biagio, studente di Medicina. Il narratore conduce il lettore attraverso i pensieri di Biagio, i suoi sentimenti, gli ostacoli che mette tra sé stesso e la sua crescita, la libertà di essere, diventare uomo e saper amare. Di riflessione in riflessione, durante un viaggio in treno ritornando a casa, il protagonista realizza il valore del coraggio: il coraggio di crescere, di amare e lasciarsi amare. Difficile non farsi coinvolgere totalmente dall’universo di Biagio. Elia Zordan racconta la crescita di Biagio attraverso sia l’incontro che il distacco da famiglia, donne, amici e sé stesso. E’ un libro delicato, onesto sul diventare maturi.


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