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Lo scrittore Nicolai Lilin incontra i lettori al Radiogolden di Conegliano

Nicolai Lilin (Foto d'archivio)

«La Siberia è fatta di queste storie. Qui non esistono norme, regole, o altre forme di potere umano. L'unico potere è quello della natura: nelle nostre leggende è racchiusa l'essenza dell'anima siberiana».

Lo scrittore russo Nicolai Lilin ospite del Radiogolden di Conegliano. L’autore del best-seller "Educazione Siberiana", da cui Gabriele Salvatores ha tratto l’omonimo film interpretato da John Malkovich, venerdì 7 febbraio alle 21 presenterà nel locale coneglianese il suo ultimo romanzo "Le leggende della tigre", edito da Einaudi. Conduce la serata Alberto Rosa. Evento realizzato in collaborazione con la libreria Tralerighe di Conegliano. Classe 1980, russo di origine siberiana (è nato a Bender, in Transnistria, Stato indipendente riconosciuto oggi come Repubblica Moldava, ma all’epoca facente parte dell’Unione Sovietica), Nicolai Lilin, all’anagrafe Nicolai Verjbitkii, abita in Italia dal 2004 e scrive in lingua italiana. I suoi antenati appartenevano a una grande famiglia siberiana di esploratori, fuorilegge, cacciatori e mercanti che avevano origini russe, polacche, ebree e tedesche. Dopo la rivoluzione comunista del 1917 gran parte della famiglia è stata trucidata dai militari dell’armata rossa perché alcuni dei suoi membri erano accusati di brigantaggio. Nicolai viene chiamato con il nome di uno dei suoi bisnonni, morto fucilato di fronte ai suoi familiari. Per sfuggire alle persecuzioni il resto della famiglia si era trasferita nell’attuale Transnistria.

A dodici anni Nicolai ha partecipato al suo primo conflitto armato, guerra tra Moldavia e autoproclamata Repubblica Popolare di Transnistria, militando insieme al padre e agli zii tra le fila dei guerrieri indipendentisti. A diciotto anni ha prestato servizio militare in Cecenia nelle strutture di antiterrorismo e, in seguito, ha lavorato nelle strutture di sicurezza privata come consulente di antiterrorismo in diverse zone di guerra. Nel 2004 si trasferisce in Italia dove per diversi anni lavora nelle strutture di sicurezza privata. In Piemonte prima, tra Torino e Cuneo. Dal 2010 vive e lavora a Milano. Nel 2009 pubblica per Einaudi “Educazione Siberiana”, il suo romanzo d’esordio, scritto direttamente in italiano, che diventa subito un caso editoriale. Il primo a elogiare il libro è stato Roberto Saviano sulle pagine di Repubblica. “Educazione Siberiana” è stato tradotto in 32 lingue e ha venduto finora i diritti a 56 altri paesi nel Mondo. Il premio Oscar Gabriele Salvatores ha diretto la trasposizione cinematografica del romanzo. Il film è uscito nel febbraio 2013 e uno dei protagonisti è la star di Hollywood John Malkovich. Nell’aprile del 2010 Lilin firma “Caduta libera”, duro e vero come già Educazione siberiana. E lo fa raccontando in prima persona la sua esperienza di diciottenne in Cecenia nelle fila dell’esercito russo. Senza ideologie né filtri, Lilin scrive della guerra in Cecenia come nessuno aveva ancora fatto, trasformando quel conflitto nello specchio di tutte le guerre contemporanee, iper tecnologiche, disumane. Il romanzo nel 2010 vince il Premio Minerva per la “Letteratura di impegno Civile”, il Premio “La Magna Capitana” di Foggia ed è finalista ad altri tre premi letterari. Nel 2011 chiude la trilogia ispirata alle storie di vita con il romanzo “Il respiro del buio” (Einaudi), una storia di formazione definitiva, la cronaca di un tempo che ha trasformato un soldato, un cecchino, un reduce nell'uomo che scrive questo libro. Nel novembre 2012 esce “Storie sulla pelle”, un libro di racconti e immagini che si addentra in un territorio che nessuno ha mai esplorato: il mondo dei tatuaggi siberiani. Dal 2013 al 2018 l’autore ha firmato altri cinque libri, quattro per la casa editrice Einaudi e uno per la Rizzoli: Il Serpente di Dio, Le Favole fuorilegge, Love Story Spy Story, Un tappeto di boschi selvaggi, Il Marchio ribelle. Oltre a dedicarsi alla scrittura dei suoi romanzi, Nicolai Lilin scrive per alcune testate nazionali ed estere, tra quali La Repubblica, L’Espresso, Corriere della Sera, Rolling Stone, XL e altri. Ha condotto alcuni programmi televisivi, come “La versione di Lilin” sul TGCOM24, “Le regole del gioco” su D-Max, “I miei 60 giorni all'inferno” su Sky e altri. Nel 2011 fonda un progetto culturale a Milano, Kolima Contemporary Culture, e nel 2013 un progetto di studio della simbologia nei tatuaggi, chiamato Marchiaturificio. Dal 2012 tiene un corso di scrittura creativa a Milano allo IED (Istituto Europeo di Design). Tra le sue attività ricordiamo anche quella legata all'arte e tradizione del disegno e della simbologia del tatuaggio siberiano, ricco di codici complessi e delle tecniche che lo contraddistinguono, tema della sua prima mostra di opere “Il Tatuaggio Siberiano. Ritorno alle origini” e di altre esibizioni e mostre d’arte organizzati in Italia e all'estero da diversi curatori.

Ingresso libero


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