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Omaggio a Ludwig van Beethoven: “I Musici Veneti” al Castello Papadopoli Giol

A San Polo di Piave, Treviso, nella suggestiva location del Salone nobile del Castello Papadopoli Giol, “I Musici Veneti” de “I Solisti Veneti” propongono al pubblico una serata musicale che vede omaggiato Ludwig van Beethoven. Un programma che vanta come protagoniste alcune tra le più suggestive pagine della letteratura musicale e che rivelano volti inediti e inattesi del compositore. E se Beethoven è noto al pubblico per la granitica imponenza delle sue grandi opere orchestrali, in questa occasione verranno invece eseguite tre rarità del catalogo beethoveniano che rivelano, grazie a inaspettati colori, il territorio privilegiato della sua più ardita –e talora profetica– sperimentazione armonica e formale.

È proprio il caso dei tre Duetti per clarinetto e fagotto, scritti nel 1792 da un Beethoven ventiduenne e pubblicati a Parigi tra il 1810 e il 1815, i quali si inscrivono in un preciso momento dell’evoluzione estetica di Beethoven. La loro forma testimonia la presa di coscienza, e padronanza, di quei modelli musicali classici nei quali il compositore avrebbe in futuro racchiuso tutta la propria potenza creativa e innovativa, senza tuttavia mai scardinarli. Ad aprire il concerto sarà il primo di questi tre duetti: il n. 1 in do maggiore.

Nel brano successivo, databile al 1796-97, Beethoven ci sorprende con un inedito senso dell’humour. La ritrattistica dell’epoca ce lo dipinge perennemente imbronciato, con viso severo e occhi penetranti, che quasi intimidiscono da sotto una capigliatura scarmigliata; mentre le caricature del tempo lo ritraggono passeggiare per Vienna avvolto in una severa redingote nera, con le mani dietro la schiena, chino in riflessioni filosofiche ed esistenziali. Eppure, questo brano è pregno di autoironia. Il duetto per viola e violoncello “per due paia di occhiali obbligati” lo scrisse per sé - Beethoven che presto sarebbe diventato sordo soffriva infatti anche di problemi di vista - e per l’amico Nikolaus Zmeskal, l’amico violoncellista che dal compositore viene dileggiato quale dilettante. Grazie a questo brano scopriamo che Beethoven non suonava solo il pianoforte, ma era anche eccellente violista.

Conclude il programma il Settimino in mi bemolle maggiore op. 20, scritto nel 1799, pubblicato nel 1802 e destinato a sette esecutori: violino, viola, violoncello, contrabbasso, clarinetto, corno e fagotto. Pressoché contemporaneo alla Prima Sinfonia, questo Settimino fu una delle più fortunate opere di Beethoven: fu ampiamente elogiato dalla critica ed ebbe grande successo.

I temi e il loro sviluppo sono bellissimi; la scrittura, ancora squisitamente classica, come nei duetti precedenti, è godibilissima e piena di fantasia, i sei movimenti scorrono con una serenità non sempre scontata in Beethoven, e a buon diritto la storiografia trova in questo Settimino il suggello della prima epoca di Beethoven, quella classica, che convenzionalmente racchiude i suoi primi trent’anni di vita. Nel biglietto del concerto, che inizierà alle ore 21, è compresa la visita del meraviglioso parco del Castello che aprirà i cancelli alle ore 19.

Info e biglietti: https://www.solistiveneti.it/, info@solistiveneti.it

Il Veneto Festival è patrocinato dal Ministero della Cultura, dalla Regione del Veneto e realizzato con il contributo dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova. I concerti si svolgeranno in ottemperanza alle disposizioni sanitarie vigenti.

Programma:

Musiche di Ludwig van BEETHOVEN
Duetto n. 1 in do maggiore per clarinetto e fagotto

Duetto per viola e violoncello “con due paia di occhiali obbligati” in mi bemolle maggiore

Settimino opera 20 in mi bemolle maggiore

Biglietti sul sito www.solistiveneti.it

Per informazioni: info@solistiveneti.it, tel. 049666128


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