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Mostra "Carlo Scarpa e il Giappone"

Inaugura giovedì 21 alle ore 17 la mostra sul legame tra il grande maestro veneto e la cultura nipponica negli spazi del Centro Carlo Scarpa di Treviso. Forme e materiali del Padiglione del Libro o della struttura d'ingresso ai Giardini della Biennale di Venezia, le quinte degli allestimenti espositivi, l'essenziale linearità del cortile della Fondazione Querini Stampalia a Venezia, gli specchi d'acqua in cui si riflettono le sue architetture, una tra tutte, la Tomba Brion, sono moltissimi i richiami alla cultura e alla tradizione giapponese nel lavoro di Carlo Scarpa.

Ed è proprio al profondo legame tra uno dei maestri dell’architettura italiana del Novecento con il Paese del Sol Levante che è dedicato la mostra Carlo Scarpa e il Giappone che dal 22 settembre 2016 al 27 gennaio 2018 è ospitato nella sala espositiva del Centro Carlo Scarpa presso l’Archivio di Stato di Treviso. Esposta al Museo MAXXI di Roma nell’inverno 2017, la mostra Carlo Scarpa e il Giappone viene ripresentata in una nuova versione, su impulso del Comitato paritetico di studio per la conoscenza e la promozione del patrimonio culturale legato a Carlo Scarpa, recentemente ricostituito dal Ministero dei Beni e le attività culturali e del turismo e dalla Regione del Veneto, per rinnovare e rimarcare l’attenzione e l’impegno dedicati all’opera e all’archivio del maestro veneziano.

La mostra, promossa dal MAXXI Architettura e dal Comitato Paritetico per la conoscenza e la promozione del patrimonio legato a Carlo Scarpa, in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza e l’Archivio di Stato di Treviso, avvia dunque una nuova stagione per la conoscenza e la valorizzazione dell’opera scarpiana sostenuta dal Comitato stesso. Nel percorso allestitivo progetti, fotografie, documenti compongono un racconto delle molteplici e radicate ragioni che legano Scarpa al Giappone, alla sua cultura architettonica, alla sua letteratura, alle sue tradizioni storiche, culturali, costruttive. Un percorso che valorizza i materiali di natura diversa presenti all’interno dell’Archivio Scarpa e che cerca di dare forma ai temi riconosciuti dalla critica come fondamentali nella sua produzione, tentando di tracciare tutti quei momenti e quei fattori che hanno dato vita a questo rapporto: l’influsso dei dipinti di Klimt e Mondrian, le teorie di Wright e Mies van der Rohe, e infine il viaggio in Giappone nel 1969 su invito di Cassina.

Le citazioni orientali sono un tratto caratteristico di molti suoi progetti, già prima del fondamentale viaggio del 1969, documentato peraltro da un ampio corpus fotografico conservato nell'Archivio Scarpa, e dimostrano la sensibilità dell’architetto capace di appropriarsi di nuovi stimoli estetici, in modo originale, all’insegna dell’equilibrio e dell’armonia. L’amore per il Giappone di Scarpa - che proprio nel Paese del Sol Levante ha trovato la morte a causa di un banale incidente nel 1978 – risulta infine ricambiato dall’indiscussa fortuna critica di cui la sua opera ha goduto in questo paese, documentata dai tanti contributi critici, anche postumi, riservati dalle riviste nipponiche di settore alla produzione scarpiana.


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