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La rassegna "Incontri Asolani" chiude con l'Ensamble L'Arsenale

Dopo l’esaltante concerto di Giovanni Sollima e I Solisti Filarmonici Italiani di lunedì scorso, Incontri Asolani, 39mo Festival Internazionale di Musica da Camera di Asolo Musica, volge al termine congedandosi dal pubblico di Asolo con l’appuntamento di venerdì 15 settembre (ore 20,45). Che, contrariamente a quanto previsto, non avrà come sede il chiostro dei SS. Giovanni e Paolo, ma si svolgerà nella consueta sede di San Gottardo, a causa delle avverse condizioni metereologiche di questi giorni.

Cambia la cornice ma non il quadro, per l’appassionante programma dell’Ensemble L’arsenale, intitolato “dai canti”. Per il suo ritorno agli Incontri, l’ensemble trevigiano fondato e diretto da Filippo Perocco - che ha conquistato spazio e ampi consensi nelle più autorevoli rassegne di musica nuova internazionali, e che per la sua attività è stato premiato con il prestigioso Premio Abbiati della critica italiana - ha preparato un programma che racconta l’indagine che sta svolgendo sulla voce, intesa come strumento che più di ogni altro consente di esplorare infinite soluzioni espressive. A proporlo saranno Livia Rado, soprano; Ilario Morciano, sax; Igor Zobin, fisarmonica; Lorenzo Tomio, chitarre; Roberto Durante, pianoforte e Filippo Perocco alla direzione, eseguendo composizioni di autori soprattutto italiani (alcuni dei quali facenti parte dell’Ensemble) che hanno espresso in musica quel “cantare” che è in ciascuno di noi, attingendo al mondo sonoro che è parte naturale nel nostro vivere interiore, da quella musica apparentemente inafferrabile che segue il ritmo di ricordi, emozioni, sensazioni.

Come specifica Filippo Perocco “Il programma non è ispirato a canti conosciuti. L’arsenale è concentrato, da qualche tempo, nell’indagine su tutti i suoni - il pianto, la risata, l'affanno - che racchiudono ed esprimono una forza ancestrale”. L’ultimo appuntamento con Incontri Asolani è fissato a Venezia, all’Auditorium lo Squero della Fondazione Cini, sull’Isola di San Giorgio: sabato 16 settembre (ore 17) il Quartetto di Venezia sarà protagonista di un articolato programma intitolato “Contrappunti”, con musiche di W.A.Mozart, P. Hindemith e R.Schumann. Ma, intanto, Asolo Musica - impegnata tra l’altro anche nell’organizzazione dell’imminente Festival Organistico Internazionale “Città di Treviso e della Marca Trevigiana” che inizierà il 29 settembre,  si metterà già all’opera per i prossimi “Incontri”. Quelli del quarantennale. Un anniversario che solo poche rassegne, in Italia, riescono a festeggiare.

Dal programma di sala redatto da Filippo Perocco

Il Catalogo di detriti e macerie è una raccolta (in progress) di diversi brani che ho composto per L’arsenale. Come in altri lavori, ricorro alle immagini dei detriti, delle macerie, dello scarto. Al materiale abbandonato, all'objets perdus. All’impronta di un elemento residuale per mettere in luce la sua precarietà. Mi piace pensare che la musica possa esaltare, ma anche tenere insieme, le caratteristiche di questi intimi canti di cui cerco di individuare l’inquietudine, l’instabilità, le tensioni. Affinché emerga la loro insita sonorità. Quella musica dell’istinto che ciascuno di noi custodisce.

Andarín, del compositore brasiliano Alexandre Lunsqui, ha un titolo che significa walker, viaggiatore. Le varie sezioni del pezzo dipingono stati di mero movimento fisico del nostro viaggiatore, così come i suoi sogni e immaginazioni. Quindi questo viaggio di ritmi, timbri e colori armonici assume due ben distinte forme: la prima semplicemente sintetizza le concrete azioni dell'andarin e il suo movimento costante da un posto all'altro; la seconda rispecchia le sue fantasie, i suoi sogni, le sue avventure immaginarie.

Rizoma I di Stefano Pierini è il primo lavoro di un ciclo che si basa sui quattro principi costituenti dell'antica filosofia greca (da qui il titolo), a ognuno dei quali corrisponde un testo di un autore diverso. La caratteristica di tutti i testi è che l'elemento in questione è assente o irraggiungibile e acquista significato attraverso la sua mancanza, restituendo una distanza che diventa essa stessa presenza e 'identità'. Si tratta di una 'cosmogonia' al negativo di fatto. Questa idea del 'negativo', del mancante e dell'incompleto è una linea di lavoro di Pierini. Rizoma I si basa su testo di Gerard de Nerval, legato al fuoco. Il ciclo di lavori in progress scritto da Lorenzo Tomio per L’arsenale, (minuzie) in divenire nascono da testi di Catullo.  Brevi frasi prese come spunti per il materiale musicale. L’autore ha scelto di utilizzare la lingua originale, il latino, perché interessato a usare la forma metrica del testo come materiale ritmico.

Per Giuliano Bracci, scrivere Assetata ancora, dedicato a L’arsenale per festeggiare i suoi primi dieci anni, è stato “un modo per entrare in un contatto più intimo con la poesia di Jolanda Insana, con una lingua insieme incandescente ed esatta, in cui la concretezza del corpo è sempre in primo piano”. Il suo brano è una lettura possibile di due poesie tratte dalle raccolte “Medicina carnale” (1985-91) e “La Stortura” (1995-2000), frutto di un lavorìo sul modo di ascoltare le parole di questi testi, in cui l’autore cerca il suono e la voce, costruendo un contesto musicale che le accogliesse e gli desse spazio, con in mente le voci di Jolanda Insana e di Livia Rado.

Anche Silvia Borzelli ha dedicato il suo di questo — I. andante all’ensemble L’Arsenale. É un andante ed è il primo movimento finora composto di un pezzo più ampio in tre movimenti. Nel pezzo ha utilizzato alcuni frammenti di una poesia di Andrea Zanzotto (da “Conglomerati”, del 2009) centellinati dalla voce come un motto di parole esatte. La poesia è scritta nel tono del congedo, di meraviglia arresa, è un canto innamorato del mondo – «di questo e non di un altro mondo». Per il Festival Nuova Musica a Treviso L’arsenale ha commissionato a Riccardo Vaglini una versione “di Treviso” di Due madri, su testo di Stefano Bindi e dello stesso Vaglini, partendo da due interviste, due storie vere: nel 1907 Maddalena Filoni, con la figlioletta Érrica, emigra dalla montagna pistoiese a Pittsburgh; meno di un secolo dopo Frangi B., con il figlioletto Éstero, dalle montagne albanesi verso Pistoia. Ma le analogie finiscono qui: nel frattempo abbiamo sostituito alla giustizia la legalità, all'atto eroico di chi vuole lasciare ai figli una vita migliore, un incubo fatto di soprusi e dolore.

Info e biglietteria: ASOLO MUSICA, Via Enrico Fermi 14/E4 – Asolo

Tel. 0423. 950150 – Fax 0423.529890  

info@asolomusica.com – www.asolomusica.com

Biglietti per i concerti ad Asolo : Interi euro 25,00 – Ridotti (fino ai 25 e oltre i 60 anni) e soci Asolo Musica euro 19,00.


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