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Festival del Viaggiatore: online l'appuntamento con Simonetta Agnello Hornby

Hanno scritto libri a quattro mani, sono stati protagonisti di docufilm di grande successo, condividendo viaggi da Londra alla Sicilia nei quali hanno raccontato la storia, l’arte e i sapori, cercando punti d’incontro tra diverse culture, valorizzando le specificità e affrontando di volta in volta le barriere, quelle architettoniche e non solo. Simonetta Agnello Hornby e il figlio George, scrittore, ne parleranno nella seconda puntata de “Il Viaggio in una stanza”, la rubrica settimanale del Festival del Viaggiatore. Un dialogo intenso, come quello che può nascere tra una madre e un figlio, ma soprattutto una testimonianza di come la disabilità e la malattia – George è affetto da quindici anni da sclerosi multipla primaria e progressiva che l’ha costretto su una sedia a rotelle - possono essere affrontate e presentate attraverso parole e immagini capaci di nutrire la speranza e la voglia di vivere. 

Dopo il successo di pubblico della puntata inaugurale, “Il Viaggio in una stanza” torna puntuale giovedì 30 aprile alle 18 in diretta sulla pagina Facebook e sul canale Youtube del Festival del Viaggiatore con un’intervista doppia a Simonetta Agnello Hornby e al figlio George in collegamento da Londra. Un viaggio nel viaggio quello proposto dalla scrittrice di origini siciliane e dal figlio, i quali, dismesse le toghe di avvocati, hanno intrapreso un’intensa attività artistica divenuta mezzo di sensibilizzazione sulla necessità di superare gli ostacoli alla fruizione della bellezza da parte dei disabili, denunciando l’indifferenza che troppo spesso avvolge la loro condizione.

“Simonetta Agnello Hornby è una viaggiatrice affezionata al Festival del Viaggiatore e torna in compagnia del figlio George per lanciare un messaggio di positività: In questi giorni in cui tutti siamo costretti entro confini  che limitano la nostra libertà, ci sembrava interessante proporre la chiave di lettura di questi due autori che hanno saputo raccontare la disabilità con naturalezza, per comprendere come il limite possa divenire un altro punto di partenza”, spiega Emanuela Cananzi, direttrice artistica del Festival. Da “Nessuno può volare” (Feltrinelli) a “La nostra Londra” (Giunti) passando per “Gli scoiattoli di Saint James” (Giunti), i due autori racconteranno come sia possibile volare al di sopra dei pregiudizi e dei luoghi comuni imparando a guardare da una prospettiva diversa come quella della carrozzella e della disabilità.


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