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Festival dell'invenzione: gran finale a Palazzo Giacomelli

Il Festival dell'Invenzione conclude con l’ultimo incontro venerdì 31 maggio alle ore 18 a Palazzo Giacomelli con il tema: L’Ambiente.
E con una proposta internazionale: Leonardo ecologista, il suo pensiero per salvare la terra.

Interverranno da San Francisco Fritjof Capra, fisico e autore di fama mondiale sul tema Leonardo primo eco designer della storia. In sala condotti da Massimiliano Finazzer Flory, il Direttore Artistico della Khalili Collections di Londra Waqas Ahmed e il prof. Lorenzo De Rita del Politecnico di Torino che interverranno sulla mente come ambiente e il rapporto tra arte scienza e design come proposta di politica culturale per il futuro della città. Sul tema invece invenzione e impresa nell'ambiente interverrà Katia Da Ros AD della Irinox S.p.A.
Introducono: Lavinia Colonna Preti, Assessore ai Beni Culturali e Turismo della Città di Treviso e Alessandro Manera, Assessore alle Politiche Ambientali, Smart City, Organizzazione e Logistica della Città di Treviso. Fritjof Capra, Ph.D., è uno scienziato, educatore, attivista e autore di molti bestseller internazionali che collegano i cambiamenti concettuali alla scienza con cambiamenti più ampi nella visione del mondo e nei valori della società. Autore di “Il Tao della fisica” The Turning Point, The Web of Life, The Hidden Connections, The Science of Leonardo e Learning from Leonardo. È stato co-autore di Green Politics, Belonging to the Universe ed EcoManagement (1993), e ha collaborato con Steering Business Toward Sustainability.

Capra dichiara «Sono stato affascinato dal genio di Leonardo da Vinci per moltissimi anni e per dieci anni ho studiato i suoi scritti scientifici nelle edizioni in facsimile dei suoi famosi codici. Ho scritto tre libri su questo soggetto: il primo La scienza di Leonardo è un introduzione alla sua personalità, alla sua biografia, al suo metodo scientifico. Nel mio secondo libro La botanica di Leonardo tratto dei suoi scritti e disegni botanici per illustrare le caratteristiche della sua scienza delle qualità. Questo libro è la base di una mostra sulla botanica di Leonardo che aprirà a Firenze a Santa Maria Novella in settembre per la cui sto lavorando come curatore scientifico. Nel mio terzo libro L’anima di Leonardo presento un’analisi approfondita dei campi di studio principali della sua opera scientifica, la sua dinamica dei fluidi, la geologia, la botanica, la meccanica, la scienza del volo e la sua anatomia. La maggior parte delle sue scoperte in questi campi sono praticamente sconosciute al pubblico. Leonardo da Vinci era quello che nel linguaggio scientifico di oggi si direbbe un “pensatore sistemico”». Waqās Ahmed è il direttore artistico della Khalili Collections (Londra) - una delle collezioni d'arte private più complete e diversificate del mondo - in cui il suo lavoro include la collaborazione con Google per rendere l'arte più accessibile attraverso la digital curation e l'ottimizzazione visiva. Waqās iniziò la sua carriera esplorando diversi in particolare lavorò in prima linea nelle comunicazioni strategiche e divenne relatore esterno in International History presso University of the West of England. Nato e cresciuto in Gran Bretagna, Waqās ha vissuto in diversi paesi in Europa, Africa, Medio Oriente e Asia meridionale. Ha una laurea in Economia (BSc, SOAS) e Relazioni Internazionali (MSc, LSE), ma la sua vera educazione deriva dai cinque anni trascorsi viaggiando per il mondo alla ricerca e alla scrittura di The Polymath.

«L’essere Polymath implica una miscela unica e improbabile di ambizione incorreggibile, indifferenza, immaginazione, apertura e umiltà. Essa non può essere la stessa di come era ai tempi di Leonardo. Tuttavia, il principio di vedere qualcosa come qualcos'altro - vederlo come appartenente ad un altro che non è il suo normale posto concettuale - è più vitale che mai, se vogliamo coltivare le culture di comprensione reciproca necessarie per la sopravvivenza della razza umana». Docente di Ingegneria delle Idee, Visiting Professor al Politecnico di Torino, Lorenzo De Rita ha affermato che la nostra creatività oggi vola basso, è prudente, realistica, ragionevole, logica. Ci ritroviamo con una miriade d’idee, troppe, e tutte di dimensioni minuscole; idee convenienti, mercificate, che hanno perso la loro forza innovativa, la loro promessa di cambiamento e dunque anche la loro identità originale. Invece non bisogna avere paura di ragionare per eccesso, in modo imprevedibile, apparentemente sproporzionato, utopico, bisogna tornare insomma a costruire castelli in aria. Oggetti fantastici, non veri ma verosimili, idee immateriali costruite sul niente, sogni, promessa di bellezza che non ha bisogno di diventare realtà. Sono i castelli in aria, che a tutti noi nel corso della vita capita di costruire, ad esempio quando ci innamoriamo. L’intervento di Katia Da Ros A.D. della Irinox, l’azienda trevigiana che progetta e realizza abbattitori di temperatura verterà sul rapporto tra idee brevetti innovazione nell’impresa in relazione al rapporto tra tecnologia e ambiente. Segue cocktail offerto dai partner Hausbrandt e Col Sandago. Evento a ingresso gratuito.


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