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Dolores Hotel - Tango e altre storie

La stagione di danza del Teatro Comunale Mario Del Monaco di Treviso si conclude sabato 22 aprile alle 20.45, con Dolores Hotel. Tango e altre storie, della Compagnia Tango Brujo (Ideazione, regia e coreografia di Laura Pulin. Al termine dello spettacolo MILONGA aperta a tutti nel Foyer del Teatro!

Un Hotel, una vita, una donna e ospiti speciali. Una giornata in cui pittoreschi e chimerici personaggi si incontrano e si mescolano con i loro ‘bagagli’ diversi, i loro sogni, i loro ricordi. In un vecchio e polveroso Hotel gli ospiti troveranno ad accoglierli una proprietaria eccentrica e misteriosa, Dolores, che con la sua vita di continui incontri fugaci, dolori e follie renderà il loro soggiorno intenso e indimenticabile. Atmosfere soffuse, appassionate e seducenti accompagneranno gli ospiti nei loro racconti, nelle loro danze e nei loro sorrisi. Sulle note di vecchi tanghi prenderanno vita vicende e intrecci raffinati e inquietanti.

OTTO DESTINI IN UN TANGO

Quando si levano le note del tango, ballerini o spettatori, amanti della danza o profani, tutti si è catturati senza rimedio, costretti a battere il tempo. Così accade fatalmente a chi mette piede in questo Dolores Hotel. Sarà che il tango è “un pensiero triste che si balla”. O forse dipende dalla vicinanza che accende l’attrazione fra i sessi: mai, neppure nel valzer o nel rock and roll, il cavaliere resta per tutto il tempo a così pochi centimetri dalla sua dama. O invece la cosa nasce dalla sensualità legata all’intreccio frequente delle braccia e delle ginocchia. Oppure si è colpiti dalla grazia dei costumi, così distante dal conformismo della moda informale. O ancora l’attrazione deriva dal bisogno inespresso, ma presente in ognuno, di un mondo ideale, complice, in cui i ruoli femminili e maschili si fronteggino a viso a viso, armonicamente, senza più ripararsi dietro alle ideologie e alle maschere. Questo balletto insomma traduce nei suoi quadri danzanti e recitati una verità senza tempo: l’antico piacere, puro e ingovernabile, della reciproca seduzione. Ma attenti a fidarvi delle apparenze: non si tratta solo di questo. il Dolores Hotel concepito da Laura Pulin è più che una suite di musiche per tango in forma di balletto. Si trasforma invece, a poco a poco, in una storia danzata, abitata da otto personaggi ben definiti, al centro di una trama precisa e con uno scioglimento affidato a uno spiazzante colpo di scena finale. Fra le mura del Dolores Hotel ognuno dei protagonisti, sottobraccio agli altri, va incontro al proprio destino. aleggia una sorta di incantesimo nero in questo albergo dove gli ignari clienti - ma veramente ignari? - intrecciano i passi tangueros lungo il bordo di un abisso. Sulle prime potremmo credere di trovarci dentro a un thriller di Agatha Christie percorso dal ritmo indiavolato di un Rocky Horror Show. presto, tuttavia, si capisce che non di vero horror, né di classica detective story si tratta, nonostante aleggi il sospetto di un crimine. Piuttosto la vicenda se ne sta in bilico, dall’inizio alla fine, tra i poli eterni di eros e morte. Perché - come rivela la festa culminante del balletto, nella quale tutto sembra precipitare vorticosamente - in Dolores Hotel si celebra il trionfo delle illusioni, intese nel loro significato originario di sentimenti in ludo, partecipi del gran gioco della vita, dal quale è impossibile tirarsi indietro - a meno di tradire noi stessi - neppure quando le pulsioni più oscure prendono il sopravvento. Così Laura Pulin prolunga il filo del suo gomitolo coreografico: il tema della seduzione già sublimato misticamente nella lingua angelica di Canto, poi moltiplicato nel gioco degli opposti con La storia inaudita, ora, in forma immediata e trascinante, trabocca dalla sorgente stessa dell’inconscio presente in ognuno di noi, come un sogno carico di desiderio che infine si realizza nel ballo.

Dario Fertilio

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Prediligere la forma del racconto come linguaggio visivo rappresenta il motivo di ispirazione e ricerca che ha portato al montaggio di questo spettacolo. L’intensità espressiva del gesto, motivata fortemente da un’intenzione scenica, si traduce in narrazione attraverso la forza della danza, le suggestioni della musica e, a volte, l’utilizzo della voce. L’idea per una nuova creazione può arrivare in ogni momento ed emergere con forza: una buona lettura, una canzone, un oggetto, una

vecchia foto, una sensazione, un incontro. In questo percorso di ricerca, la vis creativa è nata dalla passione per il tango, dalla sua suggestiva e seducente atmosfera, dai curiosi e intriganti personaggi che frequentano le Milonghe. In questo progetto il mio incontro con coloro che sono diventati i protagonisti di questo spettacolo è stato rivelatore. Un gruppo di straordinari artisti che con le loro distinte personalità e con la loro ricchezza espressiva, hanno dato forma e vita al mio lavoro. Un collettivo artistico animato da un obiettivo comune rivolto alla ricerca e al dialogo in un’ottica di continua e appassionata condivisione. Attraverso un lungo e articolato percorso di improvvisazione e un prezioso scambio di suggestioni, è iniziato il nostro viaggio insieme. Da subito lo spazio di uno sgangherato e polveroso hotel è sembrato luogo ideale per l’ambientazione della storia. Mi auguro che il pubblico segua la narrazione, si affezioni ai personaggi della nostra storia entrando con noi tra luci e ombre, tra feste e misteri in una trama stravagante e noir…Dolores ci aspetta!


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