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Centorizzonti 2017 Paesi&Paesaggi: "Lampi di Teatro di Figura", dedica a Bepi Pastrello

Centorizzonti Paesi&Paesaggi, progetto culturale dell’omonima rete di 17 Comuni trevigiani e bellunesi, condiviso con la Regione del Veneto, si conclude sabato 23 settembre con “Lampi di Teatro di Figura” alle Ex Fornaci Baghin a Castelfranco Veneto, un omaggio all’artista burattiniaio castellano Bepe Pastrello (1906 – 1991) che assieme al figlio Alberto ha lasciato in eredità al Comune di Castelfranco oltre una cinquantina di burattini realizzati con cartapesta, tessuto, legno, metallo e materiali di recupero, oltre a un teatro, fondali, dipinti, bozzetti, copioni, appunti. “Lampi di Teatro di Figura” comprende tre appuntamenti, due dedicati ai bambini, “Arlecchino e la casa stregata” della Compagnia Paolo Papparotto Burattinaio alle 16.00 e “Cappuccetto Rosso” de L’Aprisogni alle 17.30, e uno destinato invece al pubblico adulto, lo spettacolo “En attendant Pierrot” di Cristina Cason e del Paolo Papparotto, che sarà messo in scena da Ottomani Diver Genti, Paolo Paparotto Burtattinaio e L’Aprisogni alle 21.00. Tra uno spettacolo e l’altro sarà possibile visitare l’esposizione di esemplari della collezione Bepe Pastrello e il luogo che ospiterà gli spettacoli, le Ex Fornaci Baghin, che iniziarono l’attività a metà Ottocento con Gaspare Polese passando, nel 1957, alla famiglia Baghin.

Il teatro di figura è spesso associato al divertimento dei bambini ma, in realtà, come già riconosciuto in diversi paesi europei (Francia, Germania, Est Europa, ecc.), esso è una vera e propria forma d’arte e un linguaggio con cui l’artista può esprimere la propria poetica, rivolto ad un pubblico maturo. Ne sarà prova “En attendant Pierrot”, commedia esistenziale parodistica e straniata per burattini della Commedia dell’Arte Veneta, liberamente ispirata ad “Aspettando Godot”, l’opera teatrale più celebre del drammaturgo irlandese Samuel Beckett (1906 - 1989) e una delle pièce più rappresentate in tutti I teatri. Cosa accade in “Aspettando Godot”? Due buffi vagabondi attendono qualcuno, un certo “signor Godot” che non arriverà, mentre un albero alle loro spalle che indica il passare dei giorni attraverso la caduta delle foglie.  I due clown che aspettano che arrivi chissà chi, a risolvere chissà che cosa, siamo tutti noi e l’attesa è la nostra eterna condizione, perché è la vita stessa ad essere, a volte, incomprensibile e apparentemente inconcludente.

Dopo tre letture del testo teatrale gli autori Cristina Cason, fondatrice della compagnia trevigiana professionale di teatro di burattini e figura L’Aprisogni con Paolo Saldari, e Paolo Papparotto, burattinaio dal 1979 e vincitore nel 2002 del Premio Nazionale "Campogalliani d'oro" come "Miglior burattinaio dell'anno" e nel 2005 della Marionetta d'oro nell'ambito del festival delle Valli di Natisone, sono stati colti da una fascinazione ed hanno provato a ripensarlo “sincretizzato” con Arlecchino, Brighella e le altre maschere. Così, Vladimiro ed Estragone cedono la maschera ad Arlecchino e Brighella, Pozzo e Lucky si reincarnano in un rintronato Pantalone e in una Colombina sexy e scandalosa: i burattini irrompono in uno dei paesaggi più sacri del teatro del Novecento e la chiassosa allegria della Commedia dell’Arte, la vitalità popolare degli Zanni terremotano e reinventano le grandi domande di senso, le sottili ambiguità di “Aspettando Godot”, ma in assoluta coincidenza con l’originale. “Non solo perché le maschere sono il nostro pane quotidiano, in senso figurato ed anche proprio, - spiegano - ma anche perché Vladimiro ed Estragone ci si sono sovrapposti in tutta tranquillità ai due Zanni e da Pozzo è emerso un rintronato Pantalone, in singolare relazione con Colombina. La struttura del nostro canovaccio e la storia che ne sono conseguiti risultano, in filigrana, assolutamente coincidenti al testo di Beckett”. Ciò che invece cambia sono i toni, i colori, il linguaggio, in onore dei burattini.

Avvicinarsi, o riavvicinarsi, al teatro di figura sarà un modo per scoprire la grandezza di un’arte che a Castelfranco Veneto è stata diffusa e fatta amare dall’artista burattinaio Bepe Pastrello, una figura ancora presente nella memoria di molti, a Castelfranco e non solo: lo ricordano bene coloro che hanno potuto vederlo all’opera, con la sua bici e il teatrino errante, oppure quelli che lo aspettavano trepidanti nelle scuole, dove allestiva gli spettacoli dei burattini per scopi didattici. La rete Centorizzonti, riconosciuta e sostenuta dalla Regione del Veneto, con la concezione artistica di Echidna Associazione culturale, si propone di promuovere identità e appartenenza, capacità attrattiva e conoscenza del territorio e si rivolge a pluralità di target, agisce con strategie extracomunali avvalorando nel contempo il ruolo dei singoli centri, attiva coordinamento e collaborazione, risorse/opportunità, indotto economico.

Biglietti. “Arlecchino e la casa stregata” e “Cappuccetto rosso”, 3 € ragazzi fino a 13 anni, 5 € adulti (biglietto unico per entrambi gli spettacoli); “En attendant Pierrot”, 10 € interi e 8 € ridotti e residenti
Riduzioni: residenti o iscritti alle biblioteche dei Comuni della Rete Centorizzonti; fino ai 25 e dai 65 anni;
Iscritti rete BAM; Confartigianato; Gruppi Bel-Vedere Lab e Muson Incammino;
Prenotazioni: tel. 041412500 – 3409446568; email: info@echidnacultura.it
Biglietteria: un’ora prima dell’inizio dello spettacolo

Per informazioni: www.echidnacultura.it


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