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"Un cartoon candidato Premier" - Spettacolo di cabaret de Gli Alcuni

Sabato 18 Marzo alle 21 al Teatro Comunale di Falzè di Trevignano va in scena lo spettacolo di cabaret della compagnia teatrale Gli Alcuni "UN CARTOON CANDIDATO PREMIER" per la regia di Sergio Manfio, con Sergio Manfio e Francesco Manfio. Lo spettacolo rappresenta un interessante esperimento teatrale che, sul palco, mescola alle performance degli attori in carne e ossa anche innumerevoli proiezioni su grande schermo, con animazioni realizzate ad hoc dagli animatori e dai creativi di Gruppo Alcuni, che per l'occasione hanno dato vita a uno stile molto innovativo.

Si riesce a parlare e a ridere (amaro) dei vizi e delle virtù dei politici, mentre i due interpreti saltano da un ruolo all'altro, conducendo gli spettatori a fare un interessante "salto nel tempo", grazie a contributi video "vintage" e al fatto di indossare nuovamente i panni di alcuni personaggi a cui avevano dato vita nel passato, in una sorta di "storia del cabaret" secondo Gli Alcuni. Sul palco i due attori, Sergio e Francesco Manfio, sono impegnati nella lettura. Sergio sta leggendo "Il futuro barbaro", un libro che lo trasporta (e il pubblico con lui, grazie alle suggestive immagini riproposte alle spalle dell'attore) in uno scenario apocalittico che ci catapulta nello scenario post-atomico in cui vivono i cittadini di Fort: "… in questo futuro barbaro la prima cosa a sparire sono stati sicuramente i barbieri e i sarti perché tutti hanno i capelli lunghi e incolti e tutti portano vestiti di stracci, anche se con una certa attenzione allo stile, per non sembrare proprio dei barboni barbari…". I sopravvissuti, novelli barbari, stanno aspettando l'arrivo di una ragazza che deve partecipare al loro primo Consiglio Comunale. La ragazza sta attraversando in moto quello che una volta era il Mar Mediterraneo, trasformatosi ora in un deserto polveroso e pieno di carcasse di auto - chiaro riferimento all'importanza di tutelare il fragile equilibrio dell'ambiente che ci circonda. Francesco, invece, sta leggendo "Il coniglio che cambierà il mondo".

Il coniglio è la cavia di un esperimento di laboratorio e veniamo a scoprire che i conigli non passano il loro tempo sempre e solo alla ricerca di cibo: al contrario, sono anche curiosi e pieni di buon senso. E qui assistiamo a un'esilarante scena in cui i due attori si improvvisano uno "cavia da laboratorio" e l'altro ricercatore scientifico. Entrano in scena Sir John e Doris Agata Miller, due personaggi che avevano iniziato la carriera come attori di cabaret in televisione (rivedremo uno dei divertenti sketch che li vedeva protagonisti nei panni di una strampalata coppia di investigatori privati). Come talvolta accade, i due divennero talmente famosi da identificarsi con il personaggio televisivo interpretato e cominciarono a ricevere casi veri, arrivando addirittura a occuparsi casi di politica internazionale. Sir John e Doris Agata Miller ricevono la telefonata della misteriosa ragazza che sta andando a Fort per partecipare al primo consiglio comunale dei nuovi barbari; la giovane chiede loro qualche consiglio perché non sa come comportarsi. Ed ecco entrare in scena le "ricette di politica" decisamente agrodolci del coniglio candidato Premier, che esemplificano le cose che la politica non fa, o che non vanno nel mondo degli affari pubblici. A proposito del lasciarsi ingannare dalle apparenze, ecco cosa dice il saggio coniglio: "… pensate che queste persone, una volta che saranno Onorevoli, diventeranno completamente diverse da quello che sono? Che cominceranno a volare e come le fate delle fiabe esaudiranno i vostri desideri? Forse i primi due giorni può darsi, ma poi, come si dice, si trasformeranno da piromani in pompieri…".

Diventare Onorevoli è come vincere una gara, e il nostro coniglio spiega perché: "Sei arrivato primo, e se sei arrivato primo qualcosa vorrà pur dire! Il tuo orgoglio si gonfia un po' alla volta. Nel biglietto da visita c'è scritto Onorevole, hai un ottimo stipendio, lavori quando vuoi, hai una serie infinita di benefit: viaggi gratis, hai un assegno vitalizio, la pensione… Bisognerebbe essere monaci di clausura per decidere di rifiutarli una volta "faticosamente" conquistati. Non credete che i nostri Onorevoli in cuor loro abbiamo la certezza che in qualche modo se li sono meritati? E soprattutto che, essendoseli meritati, è giusto conservarli il più a lungo possibile: per il bene del paese naturalmente!" Nello spettacolo gli esempi forniti dal coniglio vengono utilizzati per svelare i tanti vizi e le poche virtù della politica: la competenza e la doppia verità che spesso i politici propongono ai propri elettori, i sacrifici e l'onestà, i politici "dilettanti" che però ricevono stipendi da professionisti… e non manca anche una doverosa digressione sulle banche.


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