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Barbara Fiorio presenta il romanzo "Vittoria" alla Libreria Canova

Giovedì 14 giugno alle ore 21, Barbara Fiorio, in libreria con "Vittoria" (Feltrinelli Editore) presenta il romanzo presso la Libreria Canova di Treviso (Piazzetta dei Lombardi, 1). Ironico, divertente, emozionante. Dopo il successo di Qualcosa di vero, torna la verve di Barbara Fiorio.

Vittoria non crede nella spiritualità dei manuali, negli aforismi da calamite e di certo non crede nei cartomanti: molto meglio un piatto di trenette al pesto con un’amica che farsi leggere i tarocchi. Fotografa genovese con alle spalle  alcune pubblicità di successo, è sempre riuscita a navigare tra le difficoltà della vita grazie a un valido mix di buon senso e ironia. Credeva anche di aver trovato l’amore ma, quando Federico se ne va, lasciandola sola in una casa piena di ricordi, il mondo le crolla addosso. Disorientata e in profonda crisi creativa, si ritrova a quarantasei anni senza compagno, senza lavoro e senza sapere più con quali soldi comprare le crocchette a Sugo, il suo adorato gatto. A soccorrerla arriva un aiuto inatteso, sotto forma di un mazzo di tarocchi che, suo malgrado, e nonostante il suo scetticismo, scopre di saper leggere con imprevedibile talento.

E così, tra la carta dell’Eremita che le ricorda Obi-Wan Kenobi e la Ruota della fortuna che sembra un party psichedelico, nel suo salotto fanno la loro comparsa tanti volti nuovi, di consultanti di ogni età che le portano uova fresche, insalatina a chilometro zero e ratafià in cambio di un vaticinio. Circondata da anime gentili che come lei cercano di rammendare il loro cuore spezzato, e da amici fidati che per mesi la incoraggiano e la proteggono, Vittoria senza rendersene conto tornerà pian piano ad ascoltare il mondo che la circonda ritrovando, insieme alla vena creativa, la forza di credere in se stessa. Emozionante, ironico e divertente, un romanzo sulle difficoltà del ricostruirsi nei momenti di crisi, ma anche sul riscatto, la speranza, l’amicizia e la creatività come istinto vitale e salvifico. Perché c’è sempre una scelta, anche nei momenti più bui.


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