Economia

Sfratti, nel 2012 oltre duemila famiglie costrette a lasciare casa

Aumentati del 20 per cento, nel 2012, gli sfratti nella Marca: sono state 2200 le famiglie costrette a lasciare casa, perché morosi o perché non riuscivano a pagare le rate del mutuo. Previsioni nere per il 2013

Nella Marca chiudono le aziende e sempre più famiglie non riescono a pagare affitto o mutuo, finendo in mezzo alla strada.

I numeri del 2012 resi noti da Sunia-Cgil, il sindacato degli inquilini, destano preoccupazione e le previsioni per l'anno appena iniziato sono tutt'altro che rosee, visto l'aumento dei lavoratori disoccupati o in cassa integrazione.

SFRATTI - Nel 2012 sono state 2200 le famiglie raggiunte da un'ingiunzione di sfratto: oltre quattromila persone, il 20 per cento in più rispetto all'anno precedente. E solo il 15 per cento di esse ha lasciato la casa in cui viveva per il termine della locazione.

Contrariamente a quanto avveniva in passato, la maggior parte delle famiglie sfrattate è italiana: "Ora quando gli stranieri sono in difficoltà tornano nel loro Paese - spiega Luciano Bellotto di Sunia-Cgil - mentre i trevigiani vivono la loro disperazione in silenzio".

E cresce il fenomeno della coabitazione con parenti o amici, in uno scenario che, commenta Bellotto, "ricorda quello del Dopoguerra".

MUTUI - Nella Marca sono circa 180mila gli inquilini in affitto, ma questi non sono le uniche vittime degli sfratti. Secondo Sunia-Cgil nel 2012 sono stati più di un centinaio i cittadini che hanno perso la casa perché non riuscivano a sostenere le rate del mutuo acceso con la banca.

ALLOGGI LIBERI - Eppure in provincia di Treviso gli immobili sfitti sono 28mila, mentre la costruzione delle case popolari è bloccata e i Comuni non hanno alloggi di emergenza da offrire ai cittadini in difficoltà, che per contro sono sempre più numerosi.

IMPEGNO - Di fronte a quella che sta diventando una vera e propria emergenza, le segreterie trevigiane dei sindacati degli inquilini - Sunia-Cgil, Sicet-Cisl e Uniat-Uil, unite alla Apu (associazione dei proprietar utenti) si rivolgono ai candidati alla Camera e al Senato delle imminenti elezioni politiche, affinché si impegnino concretamente per favorire le politiche della casa.

Cinque le proposte di sindacati e proprietari. In primis, l'ampliamento dell'offerta di canoni di affitto compatibili con i redditi delle domande. In secondo luogo la riforma della legge sulle locazioni e il rifinanziamento del fondo di sostegno per gli affitti. L'istituzione di un osservatorio nazionale sule condizioni abitative e, infine, un giro di vite sul consumo del territorio.


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