Economia

Mobilificio Europeo verso la chiusura, traballano 224 posti di lavoro

Nonostante gli ordini e le commesse l'azienda non riesce a far fronte alla mancanza di liquidità. I sindacati confidano nell'acquisizione dello stabilimento da parte di terzi e la Provincia promette di vigilare

Mobilificio europeo

Il lavoro c'è ma mancano i soldi. Dopo trent'anni di attività il Mobilificio Europeo di Motta di Livenza rischia di chiudere i battenti. La decisione della proprietà si è abbattuta come una doccia fredda sui 224 dipendenti che da anni lavorano nello stabilimento mottense.

Alla base della scelta ci sarebbe non tanto un calo negli ordini quanto un incremento degli insoluti e i conseguenti problemi di liquidità.

I sindicati chiedono un intervento delle istituzioni, in questo caso che rischia di abbattere in un sol colpo oltre 200 posti di lavoro, e impegno da parte della proprietà a cercare soluzioni alternative. I contratti di solidarietà avviati qualche mese fa non sono sufficienti a tamponare la situazione e i rappresentanti dei lavoratori sono intenzionati a chiedere la cassa integrazione.

Tutte misure di emergenza in attesa di soluzioni più concrete, magari l'intervento di acquirenti interessati al solido portafoglio commesse del mobilificio. E se la proprietà non collaborerà, avvertono i sindacati, non sono da escludere anche iniziative di protesta.

La Provincia di Treviso è vicina ai lavoratori del mobilificio Europeo – ha dichiarato martedì Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso – seguiamo con attenzione la vicenda e, anche se la competenza è ministeriale in quanto la ditta ha sedi in due Regioni differenti, faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità per sostenere i lavoratori se la cessazione sarà confermata, rimanendo a stretto contatto con le categorie e le parti sociali. Ci auguriamo che la vicenda possa concludersi nel migliore dei modi”.


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