Cronaca

Accoltellamento a Fontane di Villorba, il processo d'Appello è da rifare

La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di secondo grado, sul punto dei futili motivi, nei confronti di Florin Stingaciu, il romeno di 38 anni che il 30 settembre del 2018 avrebbe ucciso a coltellato il moldavo 20enne Igor Ojovanu

Il romeno Florin Stingaciu

Processo da rifare, almeno nella parte in cui la Corte d'Appello di Venezia aveva confermato l'aggravante dei futili motivi. Questa la decisione presa ieri sera, 5 maggio,  dalla Corte di Cassazione, chiamata ad esprimersi sul ricorso presentato da Florin Stingaciu, il 38enne romeno che, il 30 settembre del 2018, a Fontane di Villorba, avrebbe ucciso Igor Ojovanu, il 20enne moldavo freddato a colpi di coltello, e tentato di assassinare Stefan Lungu, un amico del giovane.

Quella sera del Ojovanu si trovava a Fontane di Villorba con un gruppo di amici, tutti di origine moldava, per festeggiare un addio al celibato all’interno di un appartamento in Largo Molino. Una festa un po’ rumorosa, ma il peggio era accaduto all’esterno, quando il gruppo di moldavi aveva iniziato una furibonda lite, poi degenerata, con Florin Stingaciu e un albanese. Il romeno era sceso dal suo appartamento armato di coltello e poi ci sarebbe stata l’aggressione mortale.

Il processo torna quindi in Corte d’Appello, che originariamente aveva ridotto la condanna di Stingaciu portandola dall'ergastolo a venti anni di reclusione. Tra l'altro cadendo l’aggravante dei futili motivi, che era stata equiparata anche in secondo grado alle attenuanti, la pena potrebbe scendere fino ad un minimo di 13 anni e 4 mesi. Fra due anni al massimo Stingaciu potrebbe insomma essere libero.

«Attendiamo le motivazioni - ha detto il difensore di Stingaciu, l'avvocato Mauro Serpico - ma secondo me la corte ha messo in rilievo l'illogicità della sentenza di Appello, che ammette come sull'imputato e sulla sua fidanzata vi fossero i segni di arma da taglio. I giovani, tra cui la vittima, non era insomma un gruppo disarmato su cui si era concentrata la violenza dell'assalitore».

L'altro imputato, l'albanese 28enne Rubin Xhika, era stato assolto da tutti i capi di imputazione fuorchè il possesso di un coltello.


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