Cronaca

Truffava via mail aziende in tutta Italia: 28enne denunciato

I carabinieri di Ponte di Piave hanno fermato un ragazzo di origini moldave che fingeva di essere romeno per truffare le ditte con il raggiro del "man in the mail". Era riuscito a rubare 350mila euro

Truffe online, le indagini dei carabinieri

I carabinieri di Ponte di Piave hanno denunciato in stato di libertà per frode informatica, sostituzione di persona e autoriciclaggio un 28enne moldavo gravato da precedenti di polizia. Le indagini dei militari dell’Arma sono partite dalla denuncia presentata, nel dicembre 2020, da un imprenditore della zona di Conegliano.

Il 28enne è ritenuto responsabile di aver intercettato, ai danni dell’azienda del Coneglianese, messaggi di posta elettronica contenenti, fra l'altro, alcuni dati sensibili come le coordinate bancarie della ditta. Si tratta della cosiddetta tecnica del "man in the mail", che consiste appunto nell’intercettare la mail con la quale un venditore invia al cliente una fattura o altro documento commerciale, contenente i dettagli del conto corrente su cui effettuare il pagamento di un servizio o di un bene, frode che si perfeziona quando il truffatore, dopo essere riuscito ad accedere abusivamente alla casella di posta elettronica della vittima, avvia una paziente attività di osservazione delle mail scambiate tra venditore e cliente che può durare settimane o anche mesi in attesa del messaggio che contenga i dati del cliente (Iban, ecc.) cui accreditare il denaro.

Il moldavo, fingendosi un cittadino romeno con generalità diverse dalle sue, era riuscito a reindirizzare su un conto corrente estero, appositamente creato per la truffa, una somma di circa 54mila euro, corrispondente ad un pagamento che la ditta truffata aveva disposto, in realtà, a favore di un terzo soggetto creditore. Le indagini dei carabinieri hanno anche permesso di evidenziare ulteriori, numerose transazioni sospette in danno di altre aziende e privati su tutto il territorio nazionale (una settantina le denunce querele che risultano presentate ad organi di polizia dal 2018 ad oggi), che avrebbero fatto affluire sul medesimo conto estero individuato dai carabinieri trevigiani oltre 350mila euro.


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