Cronaca

Lucia Cendron, un delitto sotto vuoto

29 Agosto 2012. 29 Agosto 2022. Una calda serata di fine agosto come tante. Invece dell'auto prendesti la bicicletta per goderti un po' della brezza della sera ed imboccata via dei Brilli, su una laterale della quale avevi casa, iniziasti a pedalare di buona lena verso Paese dove avevi le prove settimanali del “tuo” coro, i Cantores Pagenses. Sul portapacchi una borsetta cogli spartiti che avevi già mandato a memoria in vista di un prossimo concerto. La strada è deserta perchè via dei Brilli che dalla Noalese s'addentra nella campagna trevigiana , appena dopo la piccola zona artigianale dove abitavi, si restringe con qualche curva, come un'anguilla nel Sile prima di confluire in strada di Boiago proprio al colmello omonimo. All'improvviso un ronzare persistente e via via più intenso ed una luce che ti viene incontro, anzi ti viene addosso! Un botto tremendo ed un' urlo che diventa rantolo. Dalle case vicine escono a vedere. Ti ritrovi a terra con un'individuo sopra di te che dalla violenza dell'impatto ha perso il casco integrale disfacendo la tua bicicletta cogli spartiti volati sulla strada. Vi fissate qualche istante il tempo per dirvi “ma cosa hai fatto?”. Arriva gente, lui recupera il casco, ti lancia un'ultima occhiata, magari sorride beffardo, inforca il suo Ciao bianco che nonostante la botta miracolosamente va in moto e fugge a tutta birra nella direzione da cui proveniva. Tu invece stai esalando gli ultimi respiri. Arrivano i soccorsi ma non c'è più nulla da fare. Le tenebre della sera intanto proteggono da subito la fuga del tuo assassino. Perchè così è diventato da quando esalasti l'ultimo respiro. Subito pareva che la sua fuga vigliacca fosse giunta al termine, le indagini sembravano averlo individuato. Era una triste, amarissima bugia. Non solo le tenebre ma anche una incredibile cappa d'omertà lo ha protetto da subito facendolo letteralmente scomparire. Amici, vicini di casa, la sua famiglia strinsero da subito un patto di sangue per non farlo trovare. Lui, tronfio gradasso, come tutti i vigliacchi, respinse al mittente tutti gli appelli a costituirsi fatti da tutte le autorità, civili e religiose, continuando la sua meschina vita di sempre. Il macigno di un'assassinio sulla coscienza? Ma quando mai! Solo sabbia da scrollarsi di dosso se appena,appena, diventa più fastidiosa del solito. Esperite le indagini di rito, trascorsi i termini di legge il fascicolo che raccoglie burocraticamente gli ultimi istanti di vita di mia cugina Lucia Cendron giace ormai da tempo nei polverosi archivi sotterranei del tribunale trevigiano, sepolto per sempre. E' un delitto sotto vuoto perchè vuota è la casella col nome dell'assassino e vuota, amaramente vuota quella della giustizia che non è stata fatta. Se quel fascicolo è sepolto tra migliaia di altri non lo sono la mia rabbia, la mia indignazione ed il mio dolore che, più il tempo passa, più s'accresce perchè, povero illuso!, spero sempre che anche il più orribile tra gli uomini conservi, in qualche recondito angolo della sua anima, quel briciolo d'umanità che lo elevi dalla bestia in cui si è accoccolato.

Vittore Trabucco


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  • Via dei Brilli, 10