Cronaca

Convenzione scaduta: niente più referti nelle farmacie delle Ulss 7 e 8

Amara sorpresa per gli anziani delle Ulss 7 e 8: non possono più ritirare i referti in farmacia. Questo a causa del mancato rinnovo della convenzione tra Federfarma e le Aziende sanitarie

Nelle farmacie delle Ulss 7 e 8 non è più possibile ritirare i referti. A lamentare il disagio sono soprattutto le persone più anziane, abituate a ritirare i referti diagnostici nella farmacia di fiducia.

Sono numerose le segnalazioni pervenute ai Pensionati Cisl di Treviso da parte di iscritti e cittadini delle zone di Montebelluna, Castelfranco Veneto, Asolo, Conegliano, Pieve di Soligo e Vittorio Veneto.

“Purtroppo – spiega Geltrude Tonon della segreteria Fnp Cisl di Treviso – le direzioni delle due aziende socio-sanitarie ci hanno confermato che il servizio di ritiro referti presso le farmacie nei territori della Usl 8 e della Usl 7 è stato sospeso. Nei comuni della Usl 8, inoltre, si è interrotta la collaborazione, sempre con le farmacie, per la consegna e il ritiro di campioni per lo screening del colon-retto”.

Alla base della sospensione dei servizi, indispensabili per le persone anziane, il mancato rinnovo della convenzione tra le due aziende socio-sanitarie e Federfarma, protocollo che prevedeva l’erogazione di questi servizi da parte delle farmacie.

“Come Pensionati Cisl – afferma Tonon – chiediamo a Federfarma e alle due Usl di rinnovare al più presto la convenzione: non è accettabile che per queste indecisioni ci rimettano sempre e solo i pazienti più deboli, a partire dagli anziani che non hanno il computer per scaricarsi i referti. Ci chiediamo dove siano finite le tante promesse fatte da Federfarma nei mesi scorsi, nel periodo dell’alzata di scudi contro le liberalizzazioni: si parlava di trasformare le farmacie in punti sanitari di riferimento per il territorio. Dov’è finito questo progetto, se non si riesce neppure a rinnovare una convenzione con le Usl per il ritiro dei referti?”

“Ci siamo già attivati - conclude Tonon - con i sindaci della zona affinché, una volta verificata la fattibilità, si mettano a disposizione per erogare questi importanti servizi: ai primi cittadini chiediamo che si facciano promotori di una rapida soluzione del problema”.

“Ai direttori sanitari delle tre Usl – aggiunge Cinzia Bonan della segreteria Cisl di Treviso – abbiamo comunicato la nostra preoccupazione che dietro a questo atteggiamento di Federfarma si nasconda la volontà di rivedere economicamente  al rialzo le convenzioni, al fine di recuperare dai tagli previsti dalla spending review, con il risultato che i costi ricadrebbero per l’ennesima volta sul cittadino. Pertanto chiediamo che tutti, in questa fase delicata per il Paese, diano il loro contributo per il risanamento necessario”.


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