Cronaca

Premio "Un libro per il cinema-Segafredo Zanetti": svelata la cinquina finalista dei libri che aspirano a diventare film

“Il Cenacolo”, giuria tecnica del riconoscimento unico in Italia per la specificità di individuare opere potenzialmente idonee a diventare film, ha selezionato i cinque volumi che saranno ora al vaglio della giuria popolare “Gli Asolani”

Mauro Garofalo vincitore nbel 2016 (Credit Massimo Malosso)

ASOLO Sono “Caffè amaro” di Simonetta Agnello Hornby (Feltrinelli, 2016), “Come sugli alberi le foglie” di Gianni Biondillo (Guanda, 2016), “Teorema dell’incompletezza” di Valerio Callieri (Feltrinelli, 2017), “Donne col rossetto nero” di Alessandro Defilippi (Einaudi, 2017) e “L’arminuta” di Donatella Di Pietrantononio (Einaudi, 2017): sono questi i cinque romanzi finalisti del Premio Un libro per il cinema - Segafredo Zanetti, unico riconoscimento nazionale dedicato alle opere che potenzialmente possono divenire un’opera cinematografica e anima letteraria del Festival del Viaggiatore (la terza edizione ad Asolo, Treviso, 29 – 30 settembre e 1° ottobre 2017) la tre giorni ideata e realizzata dall’Associazione InArtEventi – cultura in movimento e dedicata al viaggio inteso come ogni percorso, non necessariamente geografico, che presupponga una partenza, una direzione da seguire e una crescita o cambiamento.

Nato come premio letterario nel 2015, l’anno scorso il riconoscimento ha assunto una connotazione specifica, legando letteratura e cinema e suggellando, con il lancio avvenuto alla Mostra del Cinema con un padrino come Andrea Occhipinti (fondatore della casa di distribuzione e produzione cinematografica indipendente Lucky Red), il rapporto già stretto e secolare che lega Asolo e Venezia. La seconda edizione del Premio è stata vinta dal giornalista e scrittore romano Mauro Garofalo con il romanzo “Alla fine di ogni cosa” (Frassinelli, 2016). Il Premio Un libro per il cinema – Segafredo Zanetti è stato inoltre presentato a Milano a Tempo di libri lo scorso maggio.

“Il nostro obiettivo, al quale anno dopo anno ci avviciniamo con passi importanti grazie alle preziose sinergie che il Premio ha catalizzato e ad una giuria tecnica che coinvolge professionisti di grande spessore – spiega Emanuela Cananzi, direttrice artistica del Festival del Viaggiatore - è creare un 'viaggio' reale e concreto che, partendo dal libro vincitore, porti alla realizzazione di una trasposizione cinematografica, rispettando tutte le tappe previste e necessarie alla produzione di un film”. Si conclude ora la prima fase della selezione dell’edizione 2017: la giuria tecnica il Cenacolo ha ricevuto le segnalazioni di opere di narrativa italiana pubblicate da case editrici nazionali tra il 1 aprile 2016 e il 30 aprile 2017 (prime edizioni) da un campione di librerie indipendenti di tutta la penisola e librerie italiane all’estero (Francia, Inghilterra, Germania, Spagna e, da quest’anno, anche Olanda, Belgio e Svizzera) e ha scelto i cinque finalisti.

Si tratta dell’ultimo romanzo di Simonetta Agnello Hornby, “Caffè amaro” (Feltrinelli, 2016), che fa della storia e delle scelte non convenzionali della protagonista la storia di un segmento decisivo della Sicilia e dell’Italia, di “Come sugli alberi le foglie” di Gianni Biondillo (Guanda, 2016), che racconta la Grande Guerra attraverso le vicissitudini di artisti e intellettuali che la vollero e la combatterono, il libro di esordio di Valerio Callieri “Teorema dell’incompletezza”, che narra di due fratelli e della loro indagine sulla morte del padre ex operaio Fiat ucciso nel suo bar di Centocelle durante una rapina, “Donne col rossetto nero” di Alessandro Defilippi (Einaudi, 2017), giallo ambientato a Genova che vede in azione il colonnello dei carabinieri Enrico Anglesio, e “L’arminuta” di Donatella Di Pietrantononio (Einaudi, 2017), storia di una ragazzina che scopre di non essere la figlia delle persone che l’hanno cresciuta e viene restituita alla vera famiglia.

De Il Cenacolo, che ha individuato i cinque titoli finalisti, fanno parte Maria Teresa De Gregorio, direttore della Direzione Beni Attività Culturali e Sport della Regione del Veneto, la scrittrice Michela Monferrini, il giornalista e scrittore Paolo Di Paolo, la giornalista e critico cinematografico Cristiana Paternò, Daniela Amenta, già responsabile della pagina culture de l'Unità, Paola Poli, membro della commissione per la revisione cinematografica del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, direttrice artistica di festival e riconoscimenti nazionali come il Premio Afrodite e consulente per alcune società di produzione cinematografica (Sorpasso Film, Baires Produzioni, Surf Film, Central Production, Palomar), e la giornalista e scrittrice Laura Delli Colli, autrice di molti libri dedicati al cinema e ai suoi protagonisti, presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, l'organismo che dal 1946 assegna annualmente il Nastro d'argento ai film, agli attori, agli autori e agli operatori del cinema italiano.

Il verdetto finale toccherà in questa fase quindi agli Asolani, la giuria popolare formata dal circuito delle biblioteche regionali, da cinefili e da cittadini del borgo d’Asolo che si distinguono per l’amore e l’attenzione verso la propria città: il vincitore, che sarà annunciato nel corso della premiazione, domenica 1° ottobre al Teatro Eleonora Duse di Asolo, riceverà la somma di 2.500 euro. L’editore dell’opera vincitrice in seguito provvede a personalizzare con una fascetta recante la dicitura “Vincitore della III Edizione del Premio Un libro per il cinema - Segafredo Zanetti” le copie distribuite nelle librerie.


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