Cronaca

Schianto a Povegliano, la Biglieri è «poco credibile»

Pubblicate le motivazioni con cui, lo scorso 6 ottobre, il gup Piera De Stefani ha assolto Cristian Barzan dalle accuse di omicidio volontario, duplice tentato omicidio, violenza sessuale e stalking

Cristian Barzan

La storia raccontata da Giorgia Biglieri è poco credibile. Queste, in sintesi, le motivazioni con cui il giudice dell'udienza preliminare Piera De Stefani ha assolto il 25enne Cristian Barzan, dalle pesanti accusa di omicidio volontario, duplice tentato omicidio, violenza sessuale e stalking (in abbreviato) lo scorso 6 ottobre, condannandolo però a 3 anni e tre mesi per omicidio stradale. Pesa, nel giudizio del giudice, la «scarsa coerenza e costanza» nelle dichiarazioni che ha reso e che accusavano l'ex fidanzato di aver causato apposta il frontale in cui, la notte del 7 giugno del 2019, morì l'incolpevole 62enne Giuseppina Lo Brutto. Il marito della ex dipendente della Provincia, che si trovava nella macchina con cui la coppia stava ritornando da una cena con amici sul Montello, rimase invece gravemente ferito.

Sulla ricostruzione dei fatti forniti dalla Biglieri, il giudice dice che «è possibile che Biglieri abbia con sincerità manifestato alla polizia una sua percezione, una ricostruzione "soggettiva" dell'evento appena accaduto, che tuttavia non ha potuto trovare conferma nel materiale probatorio acquisito». Per la De Stefani tra i due c'era una «fortissima attrazione reciproca, anche fisica, un'interdipendenza, una reale incapacità di prendere le distanze l'uno dall'altro», smontando così la tesi dello stalking  e della violenza sessuale. Il giudice infatti sottolinea come la versione definitiva di Biglieri, quando parla di vera e propria costrizione fisica al rapporto non protetto avvenuto prima dello schianto, è in stridente contrasto con il suo stesso comportamento.

«Quale sia l'esatta ricostruzione dei fatti - scrive la De Stefani  parlando dell'incidente - ciò che deve ritenersi accertato è che negli istanti immediatamente precedenti lo schianto, all'interno dell'Alfa Mito era in corso un pesante alterco tra i due giovani e che in tale agitato contesto Barzan ha oltrepassato la linea di mezzeria, impattando contro la vettura condotta da Lo Brutto che sopraggiungeva dalla direzione opposta». «Ed allora la tesi secondo cui Barzan avrebbe perso il controllo del veicolo - continuano le motivazioni - condotto a smodata velocità alla luce delle emergenze evidenziate dai rilievi eseguiti nell'immediatezza del sinistro, sulle quali tutti i consulenti hanno convenuto, risulta l'unica razionalmente sostenibile in quanto fondata su dati obiettivi»


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