Cronaca

Moglie e amiche uccise nel rogo della sua casa, processo in Corte d'Assise per Sergio Miglioranza

Il pensionato 71enne è stato rinviato a giudizio per i fatti accaduti il 10 giugno del 2020. Deve rispondere dei reati di duplice omicidio pulriaggravato e premeditato, incendio doloso, violazione dei sigilli, apposti sul terreno teatro della tragedia e tentata truffa ai danni dell'assicurazione

Le vittime, Franca Fava (a sinistra) e Fiorella Sandre

Primo luglio. Questa la data del processo, in Corte d'Assise, in cui Sergio Miglioranza, 71enne pensionato di Paese, dovrà rispondere del duplice omicidio perpetrato nel rogo della sua casa di Castagnole, avvenuto il 10 giugno del 2020, ai danni della moglie, Franca Fava di 68 anni e di Fiorella Sandre, 74 anni di Breda, un' amica che viveva insieme a loro. L'uomo, che attualmente è agli arresti domiciliari a casa del fratello a Treviso,  è accusato di duplice omicidio pulriaggravato e premeditato, incendio doloso, violazione dei sigilli, apposti sul terreno teatro della tragedia, e tentata truffa ai danni dell'assicurazione. Proprio il premio di 950 mila euro sarebbe stato il movente del gesto efferato, un disegno che aveva come unico scopo quello di incassare quel sacco di soldi con cui ripianare i debiti e chissà, costruirsi un futuro altrove.

Breve l'esame dei fatti da parte del pubblico ministero Anna Andreatta, che ha circostanziato tutti gli elementi di prova che, peraltro, farebbero escludere la responsabilità di altri nel dare a fuoco l'abitazione. Secondo gli investigatori Miglioranza avrebbe agito in maniera fredda e calcolatrice. Dopo aver chiuso l'unica via di scampo, una porta sul retro al pianterreno, posizionando alcuni mobili, avrebbe piazzato una decina di inneschi attorno alla casa e sui cumuli di materiale accatastato all'esterno e quindi avrebbe appiccato l'incendio e aperto una delle due bombole di gas gpl presenti all'esterno dell'abitazione.

La difesa, affidata all'avvocato Rossella Martin (erano presenti anche gli avvocati Fabio Capraro per la nipote di Franca Fava, l'avvocato padovano Eleonora Danieletto per i parenti di Fiorella Sandre e l'avvocato del Foro di Verona Leonardo Paesetto per la Vittoria Assicurazioni, tutti costituiti come parte civile) aveva tentato nell'udienza precedente di contestare il capo d'imputazione e l'atto con cui si erano chiuse la indagini sostenendo che non le fosse stato possibile visionare una prova (il file audio della telefonata fatta dalla Fava ai Vigili del Fuoco quando scoppiò l'incendio). Ma in realtà quella chiamata è consultabile soltanto nelle sua trascrizione e non vi è la registrazione.

«Non sono stato io» disse il 71enne subito dopo l'arresto, avvenuto il 5 marzo del 2021. «Le polizze trovate all'interno della mia auto? Le avevo messe io perché dovevo andare a fare la dichiarazione dei redditi e sono spese detraibili». Il gip che lo aveva messo in carcere, Angelo Mascolo, parlò invece di «un castello difensivo costruito a suon di menzogne», frutto di una «personalità di notevole spessore criminale», potenzialmente in grado di «reiterare il reato». In caso di condanna definitiva Miglioranza non andrà comunque in carcere. La sua età infatti porterà ad una detenzione domiciliare oppure in una struttura protetta.
 


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