Cronaca

Invecchiamento del vino, Scottà: "Concorrenza sleale in Europa"

L'eurodeputato della Lega Nord Giancarlo Scottà ha presentato un'interrogazione: "La concorrenza sleale europea danneggia le aziende di Marca"

TREVISO - «Esiste un problema di concorrenza sleale in Europa, che danneggia le tante aziende trevigiane che eccellono nella produzione di distillati, soprattutto grappa e brandy. Risulta infatti che alcuni Stati membri non abbiano adottato le misure necessarie a garantire le disposizioni relative all'invecchiamento del brandy, previste dal regolamento Ue del 2008, relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche delle bevande spiritose». Questa è la ragione che ha mosso l'eurodeputato trevigiano della Lega Nord Giancarlo Scottà a presentare un’interrogazione parlamentare alla Commissione europea. Nel testo si sottolinea la negligenza di alcuni Stati membri che non avrebbero adottato le misure necessarie per garantire l’osservanza delle disposizioni e designato l’autorità competente o le autorità responsabili dei controlli.

«Ad esempio - ha spiegato Scottà - per quanto riguarda il brandy, è necessario che esso "sia  invecchiato in recipienti di quercia per almeno un anno o per almeno sei mesi se la capacità dei recipienti di quercia è inferiore a 1.000 l" e che tale processo avvenga "sotto controllo fiscale o sotto un controllo che offra garanzie equivalenti"».

«Nel corso di un recente incontro con la Confederazione europea delle Distillerie Vinicole - ha proseguito l'eurodeputato del Carroccio - sono emersi dati preoccupanti in relazione ai sistemi di controllo sull’invecchiamento dei brandy e delle acquaviti di vino nell’Ue, che stanno creando enormi turbative di mercato e pregiudicando la concorrenza leale tra produttori e invecchiatori di brandy». «In Paesi di tradizione vitivinicola, come la Spagna, ad esempio, - ha aggiunto Scottà - non vi è un sistema di controlli, né un organismo atto alla vigilanza dell’effettivo invecchiamento dei nostri distillati».

«La Commissione - ha concluso l'europarlamentare leghista - spieghi innanzitutto se è al corrente di tali inadempienze e poi quali azioni intende intraprendere per garantire che la concorrenza nel mercato del brandy non sia turbata dalla mancata attuazione armonizzata della normativa comunitaria».


Si parla di