Cronaca

Elleti di Vedelago, accordo raggiunto in Prefettura per i lavoratori

Un lungo incontro che ha portato però al tanto sperato accordo per i lavoratori. Ecco le parole di Gianni Boato, Segretario Femca Cisl Belluno Treviso, sull'accordo raggiunto in Prefettura

TREVISO Un tavolo tecnico oggi, alle 12, in Prefettura a Treviso per discutere del futuro dei lavoratori della Elleti di Vedelago, azienda che ha annunciato la chiusura a fine mese e che venerdì scorso è stata occupata per protesta dai 45 dipendenti. Questa mattina alle 8 l'assemblea permanente è stata sciolta e i lavoratori si sono dati appuntamento per oggi alle 12 in piazza dei Signori per attendere l'esito dell'incontro fra sindacati, Rsu, rappresentanti aziendali e Prefetto.

Un lungo incontro che ha portato però al tanto sperato accordo per i lavoratori. L'intesa prevederà le spese di trasferimento in altra sede completamente a carico dell'azienda, nel caso in cui il lavoratore accetti il trasferimento o decida invece di ricevere un incentivazione e accompagnamento all'uscita. Ecco le parole in questa video-intervista a Gianni Boato, Segretario Femca Cisl Belluno Treviso, sull'accordo raggiunto in Prefettura.

Elleti, accordo raggiunto fra parti sindacali e azienda questa mattina in Prefettura a Treviso. L'azienda di Vedelago si è impegnata a sostenere la copertura delle spese di viaggio che dovranno affrontare i lavoratori che opteranno per il trasferimento nello stabilimento di San Bonifacio, in provincia di Verona, e ha garantito un incentivo all'esodo pari a 3.000 euro per i dipendenti non disponibili a proseguire l'attività lavorativa nella sede veronese.

“Siamo soddisfatti - commenta Gianni Boato, segretario della Femca Cisl Belluno Treviso - perché i 45 lavoratori sono stati finalmente messi dall'azienda nelle condizioni di poter scegliere se accettare un trasferimento oppure no: mettere in capo ai dipendenti i costi del trasporto, circa 400 euro al mese per lavoratore, avrebbe reso impossibile qualsiasi ragionamento. L'accordo va nella direzione della tutela dei posti di lavoro e dell'agevolazione al proseguimento del lavoro in un'altra sede, e il prefetto si è dimostrato sensibile rispetto alla necessità di conservare 45 posti di lavoro”.

Nelle prossime ore sarà chiaro quanti dipendenti opteranno per il trasferimento e quanti per le dimissioni con l'incentivo di 3.000 euro  e la conseguente prospettiva dell'indennità di disoccupazione. Dopo una settimana di occupazione della fabbrica, questa mattina alle 8, in vista del tavolo tecnico in Prefettura, è stata sciolta l'assemblea permanente dei lavoratori che aveva bloccato la produzione per una settimana dopo l'annuncio, da parte della proprietà, di chiusura a fine settembre con proposte d'incentivi all'esodo e al trasferimento degli operai nella sede di San Bonificio del tutto irricevibili per le parti sindacali. Con l'accordo raggiunto, è stato revocato lo sciopero a oltranza e da lunedì i dipendenti saranno a disposizione dell'azienda. Questa mattina, durante l'incontro durato più di due ore, i lavoratori hanno dato vita a un presidio in piazza dei Signori.

La discussione, a tratti accesa, ma pur sempre rispettosa dei ruoli, ha evidenziato una netta contrapposizione tra la decisione dell’azienda (di chiudere l’unità produttiva di Vedelago e trasferirne la produzione in altri stabilimenti, proponendo piccoli incentivi economici sia ai dipendenti disposti a trasferirsi nelle sedi di Verona e Bologna (1000 euro) che a coloro che accettano il licenziamento (2000 euro), e le parti sindacali che si oppongono alla chiusura dello stabilimento di Vedelago. Preso atto della grave contrapposizione instauratasi tra le Parti e che ha determinato l’occupazione a tutt’oggi dello stabilimento da parte dei dipendenti e la proclamazione dello stato di agitazione, il Prefetto ha convocato un apposito tavolo allo scopo di mediare ed assicurare al territorio, pur nel rispetto dell’attività di impresa e delle decisioni assunte, la salvaguardia dei livelli occupazionali, ed un minimo di garanzie che compensino il disagio dei dipendenti legato al trasferimento.

All’esito della riunione, il Prefetto ha ottenuto dai vertici aziendali l’impegno a valutare nell’immediato l’accoglibilità delle seguenti richieste sindacali, che sono state in larga parte condivise da tutti i partecipanti alla riunione: Messa a disposizione dei dipendenti disposti al trasferimento, di apposite navette o mezzi di trasporto a carico dell’azienda, unitamente all’incentivo economico quantificato in precedenza; Previsione di eventuali forme di retribuzione, del tempo impiegato dal personale di Vedelago per il trasferimento presso le altre unità produttive del gruppo; Incremento dell’incentivo economico previsto a favore dei dipendenti dell’azienda che, non accettando il trasferimento, verranno licenziati. Infine l’azienda si è impegnata a valutare il differimento della chiusura dello stabilimento di Vedelago per un ulteriore periodo breve necessario alla direzione aziendale a valutare le proposte di composizione della vertenza emersa nel tavolo odierno. I sindacati, a loro volta, unitamente alle RSU, si sono impegnati a far cessare da subito l’occupazione dello stabilimento, nonché a sospendere lo stato di agitazione. Entrambi le parti hanno ringraziato il Prefetto per la sensibilità mostrata nella convocazione urgente delle parti per una bonaria e costruttiva composizione della delicata controversia in essere.


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