Cronaca

Spazio Zero chiude i battenti: Oderzo perde il suo centro dedicato ai giovani

Gli organizzatori dell'associazione culturale opitergina hanno annunciato nelle scorse ore la chiusura di Spazio Zero dopo anni di gloriosa attività. A dicembre l'ultima grande festa

Immagini tratte dalla pagina Facebook di "Spazio Zero"

ODERZO Per molti giovani della provincia di Treviso siamo davanti alla fine di un'epoca: l'associazione culturale Spazio Zero ha infatti annunciato nelle scorse ore la fine delle sue attività entro il 2017.

La prima e unica  associazione di promozione sociale opitergina arriva così al capolinea dopo una storia che dal 2011 l'ha vista nascere e crescere grazie a centinaia di ragazzi affamati di cultura e amore per la comunità. Il centro e l'associazione erano nati da un'idea tanto semplice quanto efficace: avere un luogo di riferimento sempre aperto, gratuito e senza tesseramento, alternativo rispetto ai comuni ritrovi cittadini dove le idee e le esperienze dei giovani potessero essere condivise e, perché no, realizzate. Principalmente, gli eventi si concentravano nelle giornate di domenica pomeriggio e di mercoledì sera, di modo da poterli distribuire più facilmente in base a quello che offrivano e alla disponibilità di chi partecipava. Per molto tempo, a SpazioZero, sono comparse in calendario delle date in cui il centro rimaneva aperto senza offrire alcuna attività particolare; così, per il semplice piacere di esserci. 

Due sono state le sedi dell'associazione Spazio Zero. La prima, la più aspra e straripante di entusiasmo, si trovava in via Martiri della Libertà. Messa a disposizione da un privato, la sede si trovava al piano terra di un palazzo residenziale adiacente alla strada; comprendeva una stanza principale dove venivano svolte le varie attività e una stanzetta appena adiacente dedicata alle proiezioni di film. Dopo un paio d’anni ed un brevissimo periodo di vagabondaggio, l’associazione ha trovato la sua seconda sede in via Piave grazie al generoso intervento del Comune di Oderzo. Un unico grande spazio quadrato con travi di cemento a vista e finestroni in ferro datati: l’ex reparto di torneria dell’IPSIA opitergina. La modalità e la forma degli eventi messi in piedi sono stati gradualmente diversi nel corso della sua storia: sia in base a chi è entrato a parteciparvi in corso d’opera, sia per la maturazione di chi già ne faceva parte fin dalla sua origine, sia alle possibilità offerte dalle diverse sedi.  I primi eventi erano senza pretese e molto artigianali: grafiche in bianco e nero; concerti violenti da far vibrare i muri; gara di barzellette; film di registi quasi completamente sconosciuti anche alle cineteche più fornite; dibattiti su argomenti socialmente forti e impegnati; diari di viaggio raccontati in prima persona; tornei di calcetto Vintage; scambio random di regali orrendi. L’associazione è poi passata ad una forma più definita, più matura; di conseguenza gli eventi: concerti di gruppi nascenti italiani ed europei che di li a poco hanno preso piede in tutta Italia; cicli cinematografici che raggruppassero film in base a tematiche diverse; una grafica dei calendari costante che si contraddistingueva a colpo d’occhio. In poche parole, nell’arco cronologico di sei anni l’aspetto critico/sociale dei primi eventi si è via via sostituito con un aspetto critico/artistico, cioè da una versione più ampia, animata dal desiderio di anteporre una proposta artistica il più possibile di qualità, ma che fosse al contempo fruibile a tutti, cercando di collaborare alla creazione di un terreno sempre più fertile agli stimoli creativi. Le giornate di apertura, invece, sono rimaste sempre le stesse in tutti gli anni, così da occupare un posto fisso nell’immaginario collettivo; e perché approvato da tutti i partecipanti come il format più azzeccato.

Negli ultimi anni, Spazio Zero ha aumentato notevolmente il suo raggio d’azione grazie alle varie collaborazioni con fondazioni parallele del territorio. Prima tra tutte, l’Accademia Teatrale Lorenzo da Ponte di Vittorio Veneto, dalla quale sono nati indimenticabili spettacoli teatrali e niente meno che interi corsi di teatro aperti a tutte le età, fino a quel momento davvero poco diffusi nella zona opitergina. Da ricordare l’incredibile Parco Scenico, un giovedì di teatro nel verde ed incontaminato parco di Palazzo Foscolo di Oderzo, realizzato collaborando con Fondazione Oderzo Cultura che la scorsa estate aveva riscosso un successo clamoroso. Da troppo tempo però gli impegni per mandare avanti l'associazione erano diventati troppi e così, i pochi ragazzi rimasti a capo di Spazio Zero hanno deciso di mettere la parola fine a questa avventura. "A mancare è stato un effettivo ricambio generazionale, come un progressivo passaggio del testimone a giovani che lo rinnovassero e portassero avanti la sua idea e la sua presenza nel territorio opitergino" hanno scritto gli organizzatori in un lungo messaggio di commiato sulla loro pagina Facebook. E, siccome non è un momento facile per nessuno, Spazio Zero ha voluto salutare e ringraziare tutte le persone che hanno preso parte, in un modo o nell'altro, a questa grande realtà con una festa organizzata per la serata di sabato 16 dicembre al Molino dalla Nico a Lutrano. Sarà l'occasione ideale per chiudere nel migliore dei modi un vero e proprio pezzo di storia del Comune opitergino.


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