Cronaca

La Chirurgia di Castelfranco Veneto attrae i chirurghi dal San Pietroburgo

Arrivano dalla Russia, ma anche dalla Polonia e dalla Spagna, per apprendere ed assistere ad interventi di chirurgia laparoscopica maggiore al colon-retto e esofago-stomaco con tecniche di laparoscopia tridimensionale con braccio robotico

Una foto del dottor Maurizio Pavanello assieme ad un collaboratore e ai tre chirurghi russi in visita a Castelfranco Veneto

CASTELFRANCO VENETO La Chirurgia dell’ospedale San Giacomo di Castelfranco Veneto, nel trevigiano, fa scuola oltre i confini nazionali. In un periodo storico come questo, caratterizzato dal fenomeno dei “cervelli italiani in fuga”, esistono delle eccezioni. E’ il caso di molti chirurghi europei che scelgono il reparto castellano diretto dal dottor Maurizio Pavanello per apprendere le tecniche di chirurgia laparoscopica tridimensionale con braccio robotico rese possibili grazie alla strumentazione di cui l’Unità operativa è dotata.

Si tratta di uno strumento d’avanguardia disponibile a Castelfranco Veneto dal 2013 come primo Centro di Riferimento nazionale ed europeo, che unisce la visione tridimensionale alla presenza di un braccio robotico e che permette di eseguire molti interventi chirurgici con precisione ed efficacia. Negli ultimi 12 mesi la Chirurgia castellana ha ospitato chirurghi provenienti dalla Polonia e dalla Spagna, che hanno scelto di approfondire le loro conoscenze, essendo la struttura di Castelfranco Veneto il centro di riferimento nazionale (e non solo) della chirurgia laparoscopica tridimensionale. Ultima in ordine di tempo, la visita dei primari chirurghi russi provenienti San Pietroburgo, presenti martedì e mercoledì per assistere agli interventi eseguiti con l'innovativo strumento. La visita di formazione consiste nell’assistere in diretta agli interventi eseguiti dal dottor Pavanello e dalla sua équipe chirurgica, con il contributo del personale infermieristico di sala operatoria appositamente formato. Cinque gli interventi previsti tra martedì 23 e mercoledì 24 febbraio, tutti eseguiti in laparoscopia tridimensionale per cancro del colon-retto e dello stomaco e interventi all’esofago per patologia da reflusso gastro-esofageo. Si tratta di patologie piuttosto frequenti che si sommano alle centinaia di altri casi trattati in questi anni – dal settembre 2013, da quando, cioè la struttura, si è dotata dell’innovativo strumento. “Stiamo praticamente eseguendo tutti gli interventi di chirurgia oncologica maggiore - sottolinea il dottor Pavanello - con una predilezione per quelli al colon-retto, allo stomaco e all’esofago, reni e surreni. Eseguiamo inoltre interventi per patologie benigne esofagee, quali, ad esempio, quelli per il trattamento dell’acalasia esofagea, una malattia rara, poco trattata negli altri centri”.

Numerosi i vantaggi di tipo sia tecnico che clinico evidenziati dallo strumento: con la tridimensionalità viene assicurata una maggiore precisione e sicurezza perché la visione è molto più puntuale e realistica e questo si traduce anche in una maggiore facilità di intervento sulle posizioni anatomiche meno accessibili e una maggiore facilità di concentrazione da parte del chirurgo. A questo si aggiunge il contributo del braccio robotico che consente di “risparmiare” la presenza di un medico chirurgo in sala operatoria con importanti ricadute positive a livello organizzativo. Oltre ai chirurghi stranieri, il centro di riferimento chirurgico castellano continua ad attrarre anche molti specialisti italiani: due volte all’anno sono organizzate delle sedute con i primari chirurghi provenienti da tutto il Paese che, assieme ai loro strumentisti di sala operatoria, a Castelfranco Veneto possono compiere una “full immersion formativa” di laparoscopia tridimensionale.


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