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Giornate Fai di Primavera, nel weekend riaprono le bellezze del Veneto

Sabato 15 e domenica 16 maggio 600 aperture in 300 città. Visitabili in Veneto: Villa Morosini a Rovigo, le risorgive del Bacchiglione e la Prefettura di Padova. Prenotazioni obbligatorie

La chiesa di San Giacomo a Castelfranco Veneto

Sabato 15 e domenica 16 maggio tornano le "Giornate Fai di Primavera" sono il primo grande evento nazionale dedicato ad arte e cultura organizzato dopo il lockdown. I posti disponibili sono limitati; prenotazione obbligatoria sul sito www.giornatefai.it fino a esaurimento posti disponibili ed entro la mezzanotte del giorno precedente la visita.

Le Giornate Fai sono un’occasione per conoscere l’inestimabile patrimonio culturale d’Italia e un grande momento di incontro tra il Fai e tutti gli italiani. Chi deciderà di partecipare contribuirà ad aiutare la Fondazione, in un momento delicato come quello che stiamo vivendo, a portare avanti la sua missione. Per prenotarsi e prendere parte all’iniziativa è richiesto un contributo minimo di 3 euro. Chi lo vorrà, potrà sostenere ulteriormente il Fai con contributi di importo maggiore oppure attraverso l’iscrizione annuale - sottoscrivibile online o in piazza in occasione dell’evento - o ancora con l’invio di un sms solidale al numero 45586, attivo dal 6 al 23 maggio 2021. Ville e parchi storici, residenze reali e giardini, castelli e monumenti che svelano spazi sorprendenti, aree archeologiche e musei insoliti; e ancora, orti botanici, percorsi naturalistici e itinerari in borghi che custodiscono antiche tradizioni: l’elenco dei beni visitabili durante le Giornate Fai di Primavera 2021, come da tradizione, è così ampio e variegato che è quasi impossibile da sintetizzare. 

Cosa vedere nella Marca

In provincia di Treviso però ci sarà un solo sito visitabile durante il weekend: si tratta del complesso di San Giacomo a Castelfranco Veneto. La città, che deve il nome al castello “franco” (esente) da imposte per i suoi primi abitanti-difensori, conserva quasi integralmente la cinta muraria alta circa 17 metri, lunga circa 230 per lato e le torri che si innalzano ai quattro angoli e nei due punti mediani. La quattrocentesca chiesa di San Giacomo si trova nella Bastia vecchia, appena fuori le mura, in Borgo Treviso, ed era legata all'omonimo ospedale castellano, con attiguo chiostro del Convento dei Servi di Maria. Esso venne soppresso l'1 ottobre 1772 e la chiesa è l’unica superstite delle cinque che affiancavano i cinque conventi presenti a Castelfranco sino alla fine del Settecento. Ampliata nel Seicento, è stata ristrutturata tra il 1728 e il 1732, su progetto attribuito a Giorgio Massari (1687-1766), uno dei più illustri architetti veneti dell’epoca, e conserva al suo interno rari e interessanti documenti d'arte e di artigianato. Nel progettare San Giacomo, il Massari dovette misurarsi con l'angustia del sito. L'architetto, visto che la stretta via avrebbe impedito un'adeguata percezione dell'intera facciata, risolse il problema denudando il prospetto e limitandone l'apparato decorativo a un ordine di paraste ioniche appena rilevate. Gli stessi capitelli sono molto schiacciati in funzione di una prospettiva possibile solo da un angolo molto vicino alla verticale. Entrando in chiesa si apprezza però la luce che, modulando le ombre, illusoriamente ne ingrandisce gli effetti. All’interno, oltre alla pala del Damini, sono di pregevolissima fattura i sei altari marmorei laterali e lo splendido altare maggiore, ai lati del quale, su pilastri anch'essi marmorei, sono installate due statue di angeli, attribuite allo scultore Giacomo Cassetti. Da non dimenticare la pala raffigurante il Miracolo del Crocefisso di Nadal Melchiori, il notevole coro ligneo con i suoi stalli settecenteschi, intagliati in legno di noce e due tombe settecentesche affrescate.
Apertura: sabato 15 e domenica 16 maggio, dalle ore 10 alle 18.


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