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Covid, Zaia: «In Veneto indice Rt in bilico tra zona arancione e rossa»

Giovedì 11 marzo il Governatore ha annunciato i nuovi tassi di incidenza regionali. Dopo il distretto di Asolo, anche quello di Pieve di Soligo rischia di dover chiudere le scuole

Luca Zaia e l'assessore Manuela Lanzarin

«Ad oggi sei distretti su 23 in Veneto hanno superato la soglia dei 250 casi su 100mila abitanti e sono in didattica a distanza con le scuole chiuse dalla seconda media in avanti. Il distretto di Pieve di Soligo ha un'incidenza di 203 casi su 100mila abitanti quindi nelle prossime ore rischia di dover chiudere le scuole, come successo per il distretto di Asolo. Gli altri distretti a rischio in Veneto sono: Rovigo (212 casi), Padova Bacchiglione-Piovese (214 casi) e Ovest Veronese (247 casi). Speriamo non superino la soglia dei 250 casi». A dirlo è il Governatore Luca Zaia durante il punto sull'emergenza Covid in Veneto di giovedì 11 marzo.

«Finora abbiamo gestito la situazione senza nuovi lockdown: siamo in attesa di capire quali decisioni prenderà il Governo nei prossimi giorni rispetto ai pareri espressi del Comitato tecnico scientifico. A livello di indice Rt il Veneto è in bilico tra zona rossa e arancione. Speriamo in un'altra settimana in arancione. L'eventuale zona rossa inizierebbe da lunedì 15 marzo. Domani, venerdì 12 marzo avremo la nuova classificazione. Non è la Regione a deciderla. Zona rossa vuol dire: chiusura dei negozi, di tutte le scuole di ogni ordine e grado. Spostamenti solo per motivi di necessità o lavorativi. L'appello al Governo è: se serviranno nuove restrizioni dovranno essere accompagnate dai ristori. La nostra preoccupazione più grande è non poter più curare i pazienti negli ospedali - ha detto il Governatore - La curva delle terapie intensive è scesa per due mesi: ad oggi solo il 12% dei posti in Rianimazione è occupato negli ospedali della regione ma abbiamo paura che la crescita dei ricoveri nelle prossime settimane diventi esponenziale. Abbiamo già 170 letti occupati e non è una buona base di partenza. La variante inglese, sequenziata in Veneto a dicembre, è nel 70% dei tamponi fatti a livello nazionale. Dobbiamo guardare in faccia la realtà - conclude Zaia - i ricoveri stanno aumentando. Capisco non sia facile per i cittadini: le restrizioni sono pesanti e tutto il Mondo è in difficoltà».

Vaccini alle aziende

Zaia ha poi continuato: «Questa mattina con la dottoressa Russo e l'assessore Lanzarin abbiamo affrontato il tema del nuovo piano vaccinale cercando di mettere un po' di ordine nelle future somministrazioni. Il criterio è: priorità a malati "fragili" e disabili, i familiari delle persone non autosufficienti. Dopodiché si andrà per fasce d'età in ordine decrescente. Si parte dai più anziani dopo aver concluso gli Over 80. Non stiamo facendo molti vaccini perché abbiamo il terrore di non ricevere più vaccini e non poter più somministrare le seconde dosi. Ad oggi abbiamo somministrato la prima dose di vaccino ad oltre 457mila persone in Veneto di cui 150mila hanno già ricevuto anche la seconda dose. A questo punto vogliamo dare i vaccini alle aziende perché li somministrino in autonomia. L'importante è che arrivino le dosi. Io non ho fatto il vaccino per scelta etica. Prima gli anziani, non abbiamo nessuna paura. Se il popolo decide lo facciamo ma per ora prefiamo aspettare che tocchi il nostro turno. Mi sembra esagerato fare polemica su questa questione».

Il bollettino di Azienda Zero

Nelle ultime 24 ore sono 1677 i nuovi positivi trovati in Veneto su 42.994 tamponi fatti per un'incidenza del 3.90%. 31.674 i casi attalmente positivi in Veneto. 1510 i ricoverati negli ospedali (+6 rispetto a ieri) di cui 170 in terapia intensiva (+4). Altri 22 i decessi a livello regionale nelle ultime 24 ore.  

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