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Treviso-Ostiglia ultimo miglio, i residenti: «Siamo sott'acqua»

Il maltempo di questi giorni ha colpito anche l'ultimo miglio della ciclopedonale Treviso-Ostiglia non solo con alberi sradicati, come nel caso delle alberature appena piantumante nell'emiciclo dell'area dogana ma allagando il tunnel Po, quello che sottopasssa la tangenziale.

Se per gli alberi caduti si può dire che era una eventualità da mettere in conto vista la fragilità dell'impianto non ancora ben radicato, per il tunnel non ci sono scusanti che tengano. Il problema degli allagamenti, anche con poche gocce d'acqua, s'era presentato da subito, appena posati i monoblocchi e sistemate le entrate. Una situazione ampiamente documentata con foto e richieste d'intervento che parevano essere state accolte con un'opportuna canalizzazione delle acque meteoriche a rafforzare le scoline poste agli ingressi. Evidentemente non è così ed il clone del "Paolo Sarpi", il sottopasso celeberrimo che ad ogni leggera brentana si trasforma nel gemello del lago di Garda, fa ora gridare allo scandalo. Ma come, s'inaugura un'opera e si lascia irrisolto uno dei problemi più evidenti e noti? Ma davvero si sono lasciate solo quelle scoline miserelle che furono posizionate all'inizio, rivelatesi del tutto insufficenti? Cos'è successo alle pompe di drenaggio che pareva dovessero essere messe come soluzione ottimale e definitiva del problema? Domande che esigono un'urgente risposta perchè davvero si sta rischiando una figuraccia europea, vista la provenienza delle migliaia di ciclo escursionisti che transitano quotidianamente lungo il percorso e che affrontano sorpresi il novello "canale Buranelli" .

Vittore Trabucco


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