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Gestori costretti ad esporre i prezzi medi dei carburanti: «La montagna ha partorito il topolino»

Moreno Parin, coordinatore gestori carburanti Treviso: «E' la prova provata che non conoscono il settore e le sue dinamiche dei prezzi, oltretutto questo farà aumentare in modo esponenziale la litigiosità dei clienti, ma anche la loro confusione»

Una pompa di benzina

«A fronte di una campagna denigratoria, messa in atto da non si sa bene da chi, basata sul nulla, visto che il governo stesso ha certificato che, al netto delle tasse, non solo i prezzi dei carburanti sono rimasti invariati ma sono pure leggermente diminuiti, lo stesso governo se ne esce con un aggravio delle incombenze dei gestori senza toccare minimamente la vera causa del caro carburanti, che poi sarebbe più corretto parlare di caro tasse!». Inizia così una lettera aperta firmata da Moreno Parin, coordinatore gestori carburanti Treviso che in questi giorni è più volte intervenuto sul caro carburanti e commenta ora le misure intraprese dal Governo «Ma dalle parti di Roma sanno di che stanno parlando? O si deve dare adito al sospetto di un gran polverone sollevato da chi deve in qualche modo tener buone le associazioni dei consumatori incavolate per quei 30 centesimi di sconto tolti dal Governo? Ma anche per nascondere l’incapacità di intervenire alla fonte? Di non voler intaccare i mostruosi utili delle multinazionali?».

«Per i Gestori era già insensato confermare i prezzi ogni otto giorni in assenza di variazioni» sottolinea Moreno Parin «e il doverlo comunicare ogni giorno non è insensatezza, è pura e ignorante follia, qualcuno riesce a spiegarci il senso pratico di una simile incombenza? Veramente un senso lo si vede: Un numero impressionante di sanzioni da parte della Guardia di Finanza. Per inciso non è che ce l’abbiamo con la GdF, ma sono loro a verificare e stendere verbali, e sempre loro comunicano i dati senza specificare l’effetto sui prezzi delle irregolarità contestate, magari un po’ di trasparenza non guasterebbe. Poi l’obbligo di esporre il prezzo medio nazionale, ulteriore obbligo e, soprattutto, sanzioni certe, è quanto di più folle possa essere stato partorito, è la prova provata che non conoscono il settore e le sue dinamiche dei prezzi, oltretutto questo farà aumentare in modo esponenziale la litigiosità dei clienti, ma anche la loro confusione perché un cartello in più rispetto ai tanti già presenti non può che generare confusione».

«Ma poi siamo certi che questo prezzo medio sia un toccasana» osserva Parin «o che piuttosto non diventi un prezzo di riferimento per distorcere la concorrenza con la garanzia del guadagno, già perché le belle intenzioni spesso soccombono agli interessi di chi può manipolare il mercato, e non parlo di Gestori. Ma quello che da più fastidio e che questo obbrobrio partorito dal governo è un duro e pesante attacco ai Gestori che in questo modo vengono di fatto incolpati di essere gli unici responsabili del caro carburanti, è questa la trasparenza dovuta ai consumatori? NO! E adesso anche i gestori chiedono di essere tutelati come consumatori, perché magari qualcuno penserà che viviamo di benzina ma pure noi siamo consumatori di pane, latte, pasta e di tutti i beni di prima necessità, ma pure le nostre famiglie consumano gas, energia elettrica e gasolio da riscaldamento,
e allora proponiamo al governo di inserire, con Decreto-Legge urgente, tutti questi beni nell’OSSERVAPREZZI, così che noi, e tutti i 59 milioni di italiani, possiamo risparmiare sulla spesa per vivere. E su questo chiediamo il pieno supporto dei consumatori e delle loro associazioni, tutti uniti per risparmiare ogni giorno, su ogni spesa».

«PS. Vogliono tutelare i consumatori?» si chiede infine Parin «Bene, si ritorni ai prezzi amministrati e la chiudiamo li. Meglio ancora: nazionalizziamo tutto il settore!».


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