Attualità

Scuola di Reportage Goffredo Parise: coinvolti 46 studenti da quattro scuole

Nata da un’idea di Maria Rosaria Nevola, che è anche la coordinatrice, l’iniziativa si sviluppa in seno al Premio Goffredo Parise per il Reportage

Per capire la realtà, con tutte le sue sfumature, e poi per raccontarla servono tempo, sguardo, profondità, bisogna coltivare dubbi più che certezze, andare nei luoghi di cui si parla, ascoltare, confrontarsi, raccogliere punti di vista, anche di chi non la pensa come noi. Per imparare il mestiere del raccontare e restituire alla comunicazione quel valore etico e sociale oggi più che mai necessario parte a Treviso la Scuola di Reportage Goffredo Parise. Nata da un’idea di Maria Rosaria Nevola, che è anche la coordinatrice, l’iniziativa si sviluppa in seno al Premio Goffredo Parise per il Reportage. Dopo una prima esperienza pilota realizzata online, a causa nella pandemia, il laboratorio inizia venerdì 10 dicembre 2021 nella sede di Santa Caterina. Fino a maggio, per cinque fine settimana, coinvolgerà 46 studenti provenienti da quattro scuole del territorio: il Liceo Duca degli Abruzzi, il Collegio Pio X e il Liceo Leonardo Da Vinci di Treviso e il Liceo Berto di Mogliano Veneto.

Sostenuta dalla Regione del Veneto, dalla Provincia di Treviso e dai Comuni di Treviso, Salgareda, e Ponte di Piave, dal Soroptimist International – Club di Treviso e da Banca Prealpi, la scuola permetterà agli studenti di acquisire le prime competenze teoriche e pratiche necessarie per realizzare un mini-reportage audiovisivo: dalla ricerca del tema allo studio delle fonti, dal piano di riprese alle tecniche di filmaking, dalla scrittura fino al montaggio e all’edizione, con incursioni verso nuove forme di racconto, come il podcast, oggi in grande espansione. Un’opportunità di stimolo non solo per chi coltiva già questa passione, ma anche per chi è incuriosito dagli aspetti più tecnici, con il supporto di alcuni dei più bravi professionisti in Italia.

«Con questa iniziativa Treviso diventa centrale per la formazione degli alunni delle Scuole Secondarie di Secondo Grado grazie a un esperimento unico in Italia e al contributo di docenti di alto profilo - afferma Lavinia Colonna Preti, Assessore alla cultura del Comune di Treviso - Siamo felici di ospitare la scuola negli spazi di Santa Caterina, cuore culturale della nostra città che apre sempre più ai giovani e alla loro crescita umana e professionale». «Crediamo in questa esperienza come strada utile per esaltare i principi morali e la cultura e per difendere le ragioni di un mestiere che ha la propria identità nel diritto della testimonianza consapevole. Restituire il mondo nelle sue contraddizioni, con onestà e rispetto, crediamo sia un buon modo per allenare il pensiero critico - afferma Antonio Barzaghi, direttore artistico del Premio Goffredo Parise per il Reportage - Il generoso sostegno di Istituzioni pubbliche e privati determinerà il successo di questo progetto innovativo che vuole formare i giovani, per far crescere la loro consapevolezza della complessità, in un momento storico nel quale sembra tramontato il valore della competenza».

I docenti. Guidato da Lisa Iotti, giornalista ed autrice di docufiction per «Rai 3» e «Sky», inviata per PresaDiretta, già vincitrice dell'edizione 2019 del Premio Parise con l'inchiesta Iperconnessi, il gruppo di lavoro coinvolge giornalisti, videomaker, montatori. Docenti saranno Antonella Serrecchia, content producer per Chora, società di podcast fondata da Mario Calabresi, Alessandra Frigo, autrice di Le Iene dal 2014 e ora a Piazzapulita, dove cura l'ideazione e la realizzazione dei servizi video, Massimiliano Torchia, videomaker di PresaDiretta. E ancora Sebastiano Mancinelli, editor del programma Piazzapulita, e Riccardo Staglianò, giornalista, saggista, studioso di nuove tecnologie e del loro effetto sulla società, inviato per Il Venerdì di Repubblica.

Le modalità operative. Tra gli scopi della Scuola, oltre alla realizzazione di un racconto-inchiesta, c'è anche quello di imparare a lavorare insieme. I ragazzi lavoreranno in due gruppi, a loro volta suddivisi in quattro sottogruppi, ciascuno dei quali realizzerà una parte del reportage. Ai due gruppi verranno assegnati due temi a cui gli studenti dovranno lavorare, coordinati dal professore responsabile del loro istituto. Le lezioni teoriche si alterneranno a esercitazioni pratiche, girando immagini, interviste e sperimentando sul campo le diverse fasi che portano alla realizzazione del reportage. Ogni pezzetto girato dai singoli gruppi diventerà un grande racconto collettivo.

Il lavoro sui reportage degli studenti. L’obiettivo della scuola è la realizzazione di un racconto-inchiesta. Si entra subito nel vivo, già dalla prima lezione, per scoprire come nasce un reportage, dall’intuizione alla realizzazione, esplorando linguaggi e strumenti e il controllo delle fonti, senza dimenticare gli ingredienti fondamentali: curiosità, interesse, passione. Gli studenti si misureranno quindi con il mestiere del videomaker che richiede non solo di sapere come funzionano telecamera, luci e microfono, ma anche come mettere a proprio agio le persone da intervistare. La fase di montaggio sarà portata avanti direttamente sui materiali girati dai partecipanti che impareranno a dare una struttura al video, a tagliare le interviste e a lavorare sulla corrispondenza tra immagini e testo, con attenzione all'uso delle musiche, dalla colonna sonora all’audio ambiente.


Si parla di