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Piano vaccini per il Veneto: «Domenica 27 dicembre le prime 875 dosi»

Mercoledì 23 dicembre il Governatore Zaia, il professor Palù e la dottoressa Russo hanno presentato il piano vaccinale anti-Covid. Vaccino su chiamata, disponibile anche a domicilio

La conferenza stampa di mercoledì 23 dicembre

Mercoledì 23 dicembre il punto stampa sull'emergenza Covid in Veneto si è aperto con le parole del dottor Flor, nuovo direttore generale della sanità regionale. «In Veneto non ci sono stati disservizi legati al Covid. Abbiamo un'offerta di diagnostica senza pari in Italia. Dobbiamo però essere attenti anche a tutte le altre esigenze sanitarie, non solo quelle legate al Covid. Il nostro obbiettivo sarà quello di migliorare il più possibile la sanità veneta, tenendo gli occhi aperti per limitare possibili situazioni di disagio».

«Ad oggi in Veneto siamo in grado di capire sull'85,6% dei positivi quanti sono sintomatici e quanti asintomatici - ha spiegato la dottoressa Russo - Molte regioni sono finite in zona rossa perché avevano perso il controllo di questo dato». Il dottor Flor ha poi continuato: «Sono 620 i posti di terapia intensiva disponibili in Veneto di cui 600 occupati da pazienti malati. Oltre 300 di questi sono pazienti Covid. Non abbiamo pronti mille posti di terapia intensiva ma non abbiamo neanche mille pazienti malati. Se arrivassimo a quel punto di emergenza dovremmo prendere il personale dalle sale operatorie oltre ad attivare i 400 nuovi posti letto. Oggi il sistema sta tenendo. Il piano lo abbiamo costruito 4 mesi prima che il Governo decidesse la divisione in vari colori per le Regioni».

Piano vaccini per il Veneto

«E' più di un mese che abbiamo iniziato a lavorare sul piano vaccinale anti-Covid - ha spiegato la dottoressa Russo - Gli obbiettivi sono chiari: definire il modello organizzativo per le vaccinazioni, somministrare il vaccino nel più breve tempo possibile, assicurare che il vaccino venga stoccato in maniera sicura, garantire la registrazione di tutti i dati, monitorare l'efficacia e gli effetti della vaccinazione, la formazione degli operatori sanitari e l'organizzazione di una campagna d'informazione già a partire dal 27 dicembre che sarà il primo giorno di vaccinazioni a livello dicembre. Entro le 7 di domenica mattina 875 dosi di vaccino arriveranno in Veneto. Abbiamo già deciso come distribuirle alle varie Ulss. I primi a essere vaccinati saranno tutti gli operatori sanitari del Veneto: tra i primi chi lavora in prima linea nei reparti Covid (Malattie infettive, Pneumologia, Primo soccorso, Terapie intensive, ecc...). Per le case di riposo le vaccinazioni saranno fatte direttamente all'interno delle varie strutture con una squadra dedicata per ogni Ulss. Si partirà dagli ospiti più anziani (quelli sopra gli 80 anni, 359mila persone in Veneto). 1 milione e 100mila soggetti vanno dai 60 ai 79 anni e saranno quelli che verranno vaccinati subito dopo. I lavoratori dei servizi essenziali saranno vaccinati. Un medico potrà sovraintendere fino a cinque unità vaccinali composte da due operatori. Ci saranno dei volontari che misureranno la temperatura prima dell'ingresso. Dopo la vaccinazione bisognerà aspettare 15 minuti prima di poter tornare a casa. I punti di accesso vaccinali saranno uno ogni 100mila abitanti. La seconda dose verrà fatta dopo 21 giorni. Mi auguro che per aprile possano essere vaccinati tutti i soggetti a rischio, la speranza è che arrivino più dosi di quelle previste dal Piano Arcuri. Inizieremo con i vaccini Pfizer. Le vaccinazioni saranno anche a domicilio». L’avvio della campagna di vaccinazione prevede, inoltre: monitoraggio dei tassi di adesione e delle stime di copertura (registrazione della vaccinazione o dell’eventuale dissenso a questa); attività di farmacovigilanza e sorveglianza di eventuali reazioni avverse; monitoraggio e valutazione della persistenza a medio e lungo termine degli anticorpi. In Veneto, per assicurare il funzionamento della distribuzione secondo entrambi i modelli organizzativi, sono stati predisposti e forniti di idonei dispositivi di conservazione 7 hub locali (1 per ciascuna provincia), individuati nelle farmacie ospedaliere. Ogni Hub locale costituirà la base per la distribuzione ai punti di somministrazione, in un’azione coordinata dai Servizi Igiene e sanità pubblica dei dipartimento di prevenzione delle Ulss.

Dove si svolgeranno le vaccinazioni?

Ogni Ulss attiverà i punti di vaccinazioni ospedalieri e territoriali, con il coordinamento del Servizio di igiene e sanità pubblica del Dipartimento di prevenzione territorialmente competente. L’attività di vaccinazione per le case di riposo sarà garantita presso la struttura stessa da personale delle strutture residenziali socio-assistenziali, supportato da personale afferente alle Ulss di riferimento, sotto il coordinamento del Servizio di igiene e sanità pubblica. Per tutte le strutture non residenziali (es. centri diurni, centri sollievo per anziani, disabili, salute mentale, dipendenze, case di riposo per autosufficienti, comunità educative minori) saranno individuate, da parte delle Ulss, modalità organizzative ad hoc. Per il resto della popolazione (un centro ogni 20mila-100mila abitanti) i vaccini saranno fatti in apposite strutture (es. palazzetti dello sport, palestre, auditorium, scuole, etc.) all’interno delle quali sarà possibile organizzare la vaccinazione rapida e sicura di un elevato numero di persone. 

Nei centri di vaccinazione ci saranno: un medico specialista in igiene e sanità pubblica esperto di vaccinazioni, responsabile del centro;
un Assistente Sanitario esperto vaccinatore, che svolge funzioni organizzative e di coordinamento del personale vaccinatore; operatori sanitari vaccinatori che, sotto il coordinamento di un Medico vaccinatore responsabile, garantiscono la raccolta dell’anamnesi pre-vaccinale, la preparazione (ricostituzione) delle dosi, la somministrazione del vaccino e la registrazione del dato negli applicativi regionali, le informazioni sulla gestione degli eventuali effetti collaterali; eventuale personale di supporto (volontari protezione civile e/o dell’esercito) per la gestione all’esterno di grandi flussi di persone e di auto, triage al varco, flusso all’interno, prima sorveglianza post-vaccinale, primo soccorso). Le vaccinazioni si svolgeranno in due turni di 6 ore di attività vaccinale + 2 ore dedicate alla preparazione a alla chiusura della seduta (14 ore di lavoro totali). Il punto vaccini sarà composto di un'area parcheggio e zona di attesa esterna. All'interno quattro "stazioni". Stazione 1: triage e check-in, Stazione 2 e 3: (2) anamnesi prevaccinale e (3) somministrazione della vaccinazione. Stazione 4: monitoraggio post-vaccinale. I punti tamponi Covid potranno essere ri-convertiti, anche per frazioni di tempo della giornata, in punti per la vaccinazione.

Il bollettino di Azienda Zero

Nelle ultime 24 oltre sono stati oltre 49mila i tamponi fatti in Veneto. 3357 i nuovi positivi (6,74% il tasso di incidenza). In Veneto 103.326 persone sono attualmente positive al virus. 3269 i ricoverati negli ospedali del Veneto di cui 381 in terapia intensiva (+2). Sono 116, infine, i decessi avvenuti a livello regionale nelle ultime 24 ore.

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