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Oderzo, inaugurata l'unità di Oncologia: «Primo passo verso il nuovo ospedale»

Lunedì 11 luglio il taglio del nastro: la struttura, costata 150mila euro, è dedicata all’oncologo Sergio Pessa, scomparso a 68 anni. Benazzi: «Il nuovo presidio ospedaliero non prima di due anni»

Taglio del nastro lunedì mattina, 11 luglio, per la nuova Unità semplice dipartimentale di presa in carico del paziente oncologico a Oderzo, realizzata nel piano di interventi che prevede la realizzazione del nuovo ospedale. La struttura, costata 150mila euro, è dedicata all’oncologo Sergio Pessa, scomparso a 68 anni.

La nuova Oncologia non si limiterà a curare il tumore ma a seguire con la massima attenzione il percorso di cura dei pazienti oncologici in fase avanzata pre-terminale. Avrà un nuovo gruppo elettrogeno, con doppio motore Rolls Royce, che garantirà il funzionamento dei macchinari h24. Creare la continuità terapeutica nell'ambiente ospedaliero, ridurre al minimo la prescrizione di terapie specifiche non utili (antiblastiche, a bersaglio molecolare, immunoterapie) sono tra le finalità che medici e personale del reparto si sono dati per la cura dei malati. Le esperienze dei pazienti oncologici a Oderzo sono state raccolte in un libro "La mia vita con te", a cura dalla dottoressa Paolello con il contributo di pazienti, operatori e del direttore generale Benazzi. La pubblicazione è stata donata con dedica al presidente Zaia lunedì mattina.

Il nuovo ospedale

A fare il punto sui lavori di ampliamento e ristrutturazione del presidio opitergino è il direttore dell'Ulss 2, Francesco Benazzi: «A fine 2022 contiamo di partire con la gara per l'assegnazione dei lavori che dureranno almeno due anni. Il costo dell'opera sarà di circa 40 milioni di euro: in programma la ristrutturazione di tutti i padiglioni, la nuova Rianimazione, le sale operatorie saranno ampliate e la Casa della salute che ospiterà anche il distretto sanitario».

I commenti

«Nell’oncologia - ha detto il presidente Zaia ringraziando tutti gli operatori sanitari per la loro abnegazione e per i sacrifici durante il Covid - il Veneto investe come nessuno in Italia. Eroghiamo cure innovative dal costo di 80-100mila euro a prestazione al solo costo del ticket. Impensabile per paesi come Stati Uniti d'America o Australia. Dal punto di vista organizzativo - ha aggiunto Zaia - abbiamo fatto la scelta della rete, che sta dando grandi risultati. Grazie alla Rete Oncologica Veneta (Rov) ogni malato, in qualsiasi parte del Veneto sia curato, riceve le stesse attenzioni, terapie e medicinali, perché tutte le conoscenze sono condivise in rete tra i vari reparti. Grazie alle "breast unit", inoltre, abbiamo raggiunto un tasso di guarigione dal tumore al seno a 5 anni pari al 95%. Prendiamo in carico la donna fin dalla prima diagnosi e l’accompagniamo per tutto il percorso di cura con equipe sanitarie multidisciplinari. Oggi a Oderzo parte un servizio prezioso, sia per collaborare con Treviso, che per offrire cure e assistenza necessaria ai malati dell’area».

«Non posso non approfittare per esprimere al presidente Zaia e al direttore Benazzi la nostra soddisfazione e i nostri ringraziamenti per i progetti che stanno coinvolgendo l'ospedale di Oderzo - conclude il sindaco, Maria Scardellato -. In agosto dovrebbe partire la gara per i lavori di ristrutturazione e ampliamento dell’intero presidio ospedaliero. La nuova unità di Oncologia, invece, sgraverà il lavoro dell'ospedale di Treviso garantendo cure e un'assistenza "su misura" ai malati oncologici dell'Opitergino Mottense».


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